Franco Quadri

Milano 16 maggio 1936 – 26 marzo 2011
Critico e studioso di teatro, scrittore, saggista, giornalista, traduttore, editore e direttore artistico.

Monografia

2014: PANTA QUADRI, Bompiani, a cura di Renata M. Molinari e Jacopo Quadri. Con scritti di: Anna Bandettini, Eugenio Barba, Renato Barilli, Silvia Bergero, Mimmo Borrelli, Adele Cacciagrano, Antonio Calbi, Roberta Carlotto, Romeo e Claudia Castellucci, Arturo Cirillo, Francesca Corrao, Luigi De Angelis, Pippo Delbono, Giuseppe Di Leva, Lorenzo Donati, Gillo Dorfles, Lorenzo Gleijeses, Aldo Grasso, Maria Grazia Gregori, Renate Klett, Saverio La Ruina, Maroly Lettoli, Sandro Lombardi, Fausto Malcovati, Gianni Manzella, Massimo Marino, Marco Martinelli e Ermanna Montanari, Stefano Massini, Juan Mayorga, Leonardo Mello, Renata M. Molinari, Gianandrea Piccioli, Oliviero Ponte di Pino, Armando Punzo, Franco Quadri, Renato Quaglia, Serge Rangoni, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Luca Ronconi, Luigi Saravo, Giuliano Scabia, Elisabetta Sgarbi, Antonio Tarantino, Federico Tiezzi, Cristina Ventrucci, Bob Wilson.

Critica teatrale

1962-1969: Sipario (fino al 1969 come redattore capo e, negli anni successivi, da esterno)
1967-1987: Panorama
1987-2011: la Repubblica

Ha scritto anche per (in ordine cronologico) Almanacco Letterario Bompiani, Il Tempo Illustrato, Plays & Players (newsletter mensili), Teatro, Le Monde, Rivista Pirelli, The Drama Review, PerformanceThéâtre  (Christian Bourgois), Ubu, NAC, Linus, Fuoricampo, L’uomo e l’arte, il manifesto, Data, VogueVogueUomo, Alternatives Théâtrales, Nuova Scena, In, In Più, Bit, Skema, Lotus International, Il Carrozzone (poi  Magazzini), Artforum, Grand Bazaar, Alfabeta, Domus, Annuario Rizzoli, El PublicoTheater Heute, Progetto Teatro, Théâtre de l’Europe, Théâtre Public, il PatalogoVeneziaMusica e dintorni.

Attività di promozione teatrale e festival

Organizza e cura numerosi festival, progetti, convegni e mostre; interviene come ospite a molteplici appuntamenti artistici e culturali.

A seguire, un elenco orientativo per punti significativi.

Promotore e firmatario del Manifesto per un Nuovo Teatro, pubblicato su Sipario nel novembre 1966, indice con Giuseppe Bartolucci, Ettore Capriolo ed Edoardo Fadini il Convegno per un Nuovo Teatro tenutosi a Ivrea nella primavera del 1967, replicato vent’anni dopo dagli stessi con il titolo Memorie e Utopie sempre nella cittadina piemontese. Dal primo convegno nasce l’Associazione Nuovo Teatro che, grazie alla sua guida, fra fine Sessanta e inizio Settanta si dedica – tra le altre cose – alla promozione di storiche tournée di gruppi teatrali esteri come il Living Theatre, l’Open Theater, il Teatro Studio de la Habana e l’Odin Teatret di Eugenio Barba.

Dal 1967 al ’72 dirige a Milano – prima alla Galleria Il Parametro e in seguito presso l’Umanitaria, lo Studio Orti e il Cinema De Amicis – il Club Nuovo Teatro: primo filmstudio milanese specializzato in proiezioni di cinema d’autore e underground dove, in prima assoluta per l’Italia, si presentano film di artisti quali Andy Warhol, Mario Schifano, Peter Kubelka e Kenneth Anger.

Dirige varie rassegne e festival teatrali, tra cui si ricordano I Giovani per i Giovani a Chieri (1973-1975), i Confronti Teatrali (Milano, 1975-1977), Progetto ’78 (Milano, 1978), Teatrart (Milano 1979-1983), Progetto Germania a Roma (1983-1984).

Nel 1976-’77 partecipa al Laboratorio di Progettazione Teatrale diretto a Prato da Luca Ronconi con Gae Aulenti.

Dal 1983 all’86 dirige la Biennale di Venezia – Settore Teatro, curando due edizioni del rinato Festival Internazionale di Teatro (1984 e 1985) oltre a una manifestazione sul Teatro della Secessione viennese, una tournée di Teatro Kabuki e una rassegna antologica dedicata a Pina Bausch con sette spettacoli del Tanztheater di Wuppertal.

Dal 1983 al ’91 è incaricato della direzione artistica del Premio Riccione per il Teatro d’Autore, concorso biennale per testi inediti, a cui aggiunge l’ideazione e la realizzazione del festival Riccione TTVV: rassegna internazionale di videoteatro con una sezione a premi.

Dal 1993 al 2007 torna a far parte della giuria del premio riservato ai testi teatrali – presiendendola dal ’95 – unitamente a quella del collaterale Premio Tondelli.

Dal 1986 al ’90 è direttore artistico delle Orestiadi di Gibellina (Trapani). Manifestazione in cui, al cospetto dei ruderi causati dal tremendo terremoto del Belice, alcuni giovani registi si misurano con gli spazi della tragedia e il tema del Mito, mettendo in scena opere teatrali inedite per l’Italia o secondo nuove versioni in grado di aggiornare contenuti e immagine dell’una e dell’altro. Questo grazie anche alla collaborazione con artisti figurativi di livello internazionale e l’interpretazione di rilevanti cast di attori.

Membro delle giurie dei Premi Coppola-Prati per un artista nuovo, Candoni-Arta Terme (anche direttore artistico), Teatro e Scienza di Manerba, Premio Europa per il Teatro.

Socio del Fondo Pasolini, della Fondazione Julian Beck, della Associazione Coppola-Prati.

Prende parte alla Commissione di Consulenti Culturali della CEE, alla giuria europea per Caleidoscopio, alla Commissione Prosa per il Teatro dell’ex Ministero dello Spettacolo.

Ideatore e direttore dal 1990 dell’Ecole des Maîtres (poi divenuta Projet Thierry Salmon e, in seguito, Nouvelle Ecole des Maîtres), progetto promosso dall’Eti con la collaborazione del CREPA di Bruxelles e del CSS-Centro Servizi e Spettacoli di Udine: una scuola itinerante di perfezionamento per attori under 30 di più paesi europei, nella quale diversi grandi registi si avvicendano nel trasmettere alle nuove generazioni il loro sapere, nell’ottica di un confronto tra differenti modi di fare teatro.

Coordinatore dal 1996 assieme a Michael Billington, Peter von Becker e Frédéric Ferney del Forum de St. Etienne: incontro annuale, in tre giornate di giugno, delle maggiori personalità della scena internazionale al fine di discuterne i problemi e documentarli poi in una pubblicazione.

Collaborazioni con la Rai – Radio e TV

1974-1975: cura per due stagioni di Radio Due Il quadrato senza un lato, trasmissione radiofonica di teatro con la regia di Chiara Serino.
1982-1983: insieme a Giuseppe Di Leva, cura per Rai Due la trasmissione televisiva Controluce.
1993-1996: recensioni di spettacoli per Appunti di volo e Radio Tre Suite trasmesse da Radio Tre.

Nel 2000 cura per Radio Tre Europa oggi, una serie di 10 trasmissioni di nuove commedie contemporanee, dirette da registi giovani e interpretate da grandi attori.

Nel 2007 collabora in veste di consulente alla realizzazione della miniserie in DVD Le commedie di Carlo Goldoni, comprendente l’edizione video di sei spettacoli storici trasmessi dalla Rai, di cui espone i temi e i protagonisti comparendo nei filmati introduttivi a ogni messinscena. La serie esce in abbinamento a la Repubblica e a L’Espresso in occasione del tricentenario della nascita dell’autore veneto.

Attività editoriali

1959-1961: redattore Almanacco Letterario Bompiani
1962-1969: redattore capo del mensile Sipario diretto da Valentino Bompiani.

Ha la curatela di alcuni numeri doppi o speciali di particolare rilevanza storica riguardanti Stanislavskij, il teatro polacco, Shakespeare in Italia, il Teatro della Crudeltà, il Futurismo, il Nuovo Teatro Americano e i rapporti tra gli scrittori e il teatro. In virtù del suo operato di redattore unico, Sipario diviene una rivista di riferimento internazionale.

1971: fonda e dirige Ubu per le Edizioni Milano Libri.

Dal 1977 è titolare della Ubulibri, piccola casa editrice da lui fondata a Milano e specializzata nel campo dello spettacolo con un catalogo di centinaia di testi dei più importanti autori della scena e del cinema contemporaneo.

Con la sua direzione editoriale, ogni anno Ubulibri fa uscire Il Patalogo: unico annuario del teatro (e fino all’87 anche del cinema) esistente in Italia, giunto al traguardo della trentaduesima edizione. Un’autentica banca dati in forma di libro, un impressionante archivio e memoria di tutti gli avvenimenti della scena, divenuto strumento indispensabile per i collezionisti, gli studiosi e gli appassionati di tutt’Europa e oltre. Nel 1982, l’Associazione Nazionale Critici decide d’insignire la pubblicazione con uno dei suoi ambiti riconoscimenti stagionali, sulla base della seguente motivazione: “Al Patalogo, annuario di tutto ciò che fa spettacolo, ideato da Franco Quadri e pubblicato da Ubulibri, per avere colmato con curiosità, intelligenza e ampiezza di informazione il vuoto di documentazione e di analisi esistente nell’editoria teatrale italiana: opera indispensabile agli addetti ai lavori e a tutti quegli spettatori che non vogliono essere semplici consumatori di spettacoli”.

Al Patalogo sono legati gli annuali Premi Ubu, i prestigiosi “Oscar del Teatro italiano” che vengono conferiti a Milano dopo un referendum condotto tra una cinquantina di critici, studiosi ed esperti della scena.

Premi e onorificenze

Premiolino per il giornalista del mese (1967) per il lavoro alla rivista Sipario
Premio dell’Associazione Italiana Critici (1982) per la cura e la pubblicazione del Patalogo
Premio Renato Simoni (1984) per la critica
Premio Drammaturgia Infinita (1988) del Festival Orizzonti di Urbino
Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres de la Republique Française, 1991
Lente d’oro per la critica (1994)
Leone d’Oro del futuro all’Ecole des Maîtres, La Biennale di Venezia (Biennale Teatro 2007, Goldoni e il teatro nuovo), Venezia 2007
Premio della Critica 2009-2010 a Ubulibri, conferito da ANCT – Associazione Nazionale Critici di Teatro, Barletta 2010

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Libri pubblicati

Il rito perduto. Saggio su Luca Ronconi, Einaudi, Torino 1973 (edizione francese: Luca Ronconi, ed. 10/18, Paris 1974)
Il teatro del regime, Mazzotta, Milano 1976
L’avanguardia teatrale in Italia (materiali 1960-1976), 2 voll., Einaudi, Torino 1977
La politica del regista (il teatro 1967-1979), 2 voll., Il Formichiere, Milano 1980
Il Laboratorio di Prato (coautore con Luca Ronconi e Gae Aulenti), Ubulibri, Milano 1981
Il teatro degli anni Settanta. Tradizione e ricerca (Stein, Chéreau, Ronconi, Mnouchkine, Grüber, Bene), Einaudi, Torino 1982
Il teatro degli anni Settanta. Invenzione di un teatro diverso (Kantor, Barba, Foreman, Wilson, Monk, Terayama), Einaudi, Torino 1984
Teatro ’92 (raccolta delle recensioni per la Repubblica dell’annata 1992), Laterza, Bari 1993
Robert Wilson (con Franco Bertoni e Robert Stearns), Octavo, Firenze 1997 (coedizione americana, francese e tedesca)

Libri curati

Paradise Now, testo collettivo del Living Theatre scritto da Julian Beck e Judith Malina, Einaudi, Torino 1970
La vita del teatro. L’artista e la lotta del popolo di Julian Beck, Einaudi, Torino 1975
La presenza dell’attore di Joseph Chaikin, Einaudi, Torino 1976
Il teatro di Robert Wilson, La Biennale, Venezia 1976
Il tempo e gli ambienti di Meredith Monk, La Biennale, Venezia 1976
Peter Brook o il teatro necessario, La Biennale, Venezia 1976
Teatro in Spagna dopo, La Biennale, Venezia 1976
Laboratorio 75, La Biennale, Venezia 1979
Il lavoro del Living Theatre (materiali 1952-1969) di Julian Beck e Judith Malina, Ubulibri, Milano 1982 (nuova ed. 2000)
Pina Bausch in Italia, Edizioni dell’Ufficio Stampa del Teatro La Fenice, Venezia 1983
Per Beckett, “Quaderni dei Magazzini 9”, Ubulibri, Milano 1989
Teatro di Copi, Ubulibri, Milano 1989
I paraventi di Jean Genet, Ubulibri, Milano 1990
Luciano Damiani al Teatro alla Scala. Bozzetti e figurini 1955-1983, Edizione Amici della Scala/Mercedes-Benz Italia, Milano 1990
L’Ecole des Maîtres. Atti 1990-1994, Ubulibri, Milano, 1997
L’Ecole des Maîtres. Libri di regia 1995-1999, 3 voll., Ubulibri, Milano 1997-2001
Heiner Müller, riscrivere il teatro, Ubulibri, Milano 1999
Robert Wilson o il teatro del tempo, Ubulibri, Milano 1999
Luca Ronconi, la ricerca di un metodo, Ubulibri, Milano 1999
Il teatro di Aldo Trionfo, Ubulibri, Milano 2002
Sulle tracce di Pina Bausch, Ubulibri, Milano 2002
I miei Shakespeare di Peter Brook, Carlo Cecchi, Eimuntas Nekrosius, Peter Stein, Josef Svoboda e di Peter Zadek, Ubulibri, Milano 2002
Da Sallinger a Roberto Zucco di Bernard-Marie Koltès, Ubulibri, Milano 2005
Teatro I di Jean-Luc Lagarce, Ubulibri, Milano 2009
Direzione editoriale de Il Patalogo 1-32, annuari dello spettacolo (Teatro), Ubulibri, Milano 1979-2010

Introduzioni

Fallo! (Do it!) di Jerry Rubin, Arcana, Roma 1970
Siamo tanti! di Jerry Rubin, Arcana, Roma 1973
Le commedie di Dario Fo, Einaudi, Torino 1974
Frequenze barbare. Teatro Ambiente/Cinema/Mass Media/Metropoli/Musica/Pornografia nel Carrozzone Magazzini Criminali Prod. di Rossella Bonfiglioli, La casa Usher, Firenze 1981
Sulla strada dei Magazzini Criminali di Sandro Lombardi, Marion D’Amburgo, Federico Tiezzi, Milano 1983
Mario Ceroli, Catalogo per la Mostra al Forte del Belvedere, La casa Usher, Firenze 1983
Dario Fo. Il teatro dell’occhio, Catalogo per la Mostra a Riccione, La casa Usher, Firenze 1984
Perdita di memoria di Federico Tiezzi, Ubulibri, Milano 1986
Hedda Gabler di Henrik Ibsen, Einaudi, Torino 1988
Gli ultimi giorni dell’umanità. Dal Lingotto alla televisione di Luca Ronconi, Aleph, Torino-Enna 1991
L’aquila bambina di Antonio Syxty, Ubulibri, Milano 1992
Enrico Job Torino 1997
I segreti dello spazio teatrale di Joseph Svoboda, Ubulibri, Milano 1997
Silences. Il teatro di Alessandro Bergonzoni, Ubulibri, Milano 1997
Barboni. Il teatro di Pippo Delbono, Ubulibri, Milano 1999
Jarry 2000 del Teatro delle Albe (Ravenna Teatro), Ubulibri, Milano 2000
L’insurrezione dei semi di Giuliano Scabia, Ubulibri, Milano 2000
Il Gabbiano secondo Nekrosius, progetto per l’Ecole des Maîtres, Diario di bordo a cura di Cristian Gimmarini, Milano 2002
Maratona di New York e altri testi di Edoardo Erba, Ubulibri, Milano 2002
Teatro di Fausto Paravidino, Ubulibri, Milano 2002
Epitaph di Romeo Castellucci / Sociètas Raffaello Sanzio, Ubulibri, Milano 2003
Il cortile di Spiro Scimone, Ubulibri, Milano 2004
Visioni di Gesù con Afrodite di Giuliano Scabia, Ubulibri, Milano 2004
Pupa regina. Opere di fango di Franco Scaldati, Ubulibri, Milano 2005
Sei commedie in commedia di Edoardo Erba, Ubulibri, Milano 2005
Teatro di Davide Enia, Ubulibri, Milano 2005
La casa di Ramallah e altre conversazioni di Antonio Tarantino, Ubulibri, Milano 2006
Teatro di Barbara Nativi, Ubulibri, Milano 2006
Una quadrilogia di Stefano Massini, Ubulibri, Milano 2006
Il sorriso di Daphne tra regine e naufragi di Vittorio Franceschi, Ubulibri, Milano 2007
La busta di Spiro Scimone, Ubulibri, Milano 2007
Teatro di Letizia Russo, Ubulibri, Milano 2007
La gatta di pezza di Franco Scaldati, Ubulibri, Milano 2008
Teatro di Massimo Sgorbani, Ubulibri, Milano 2008
Viaggio nel teatro di Thierry Salmon di Renata M. Molinari, Ubulibri, Milano 2008
Viaggio per amore di Gianfranco Berardi, Ubulibri, Milano 2010

Postfazioni

Il teatro del sarto di Franco Scaldati (Appendice di scritti), Ubulibri, Milano 1990
Stille Nacht. I corsi di Avignone di Tadeusz Kantor (Appendice all’edizione italiana), Ubulibri, Milano 1991
Tre quartetti di Lars Norén, Ubulibri, Milano 1995
Ingmar Bergman. Tutto il teatro di Lise-Lone Marker e Frederick J. Marker (Appendice di recensioni), Ubulibri, Milano 1996
Quattro atti profani di Antonio Tarantino, Ubulibri, Milano 1997
Materiali per una tragedia tedesca di Antonio Tarantino, Ubulibri, Milano 2000
Epopea della polvere. Il teatro della Socìetas Raffaello Sanzio 1992-1999 (Amleto, Masoch, Orestea, Giulio Cesare, Genesi) di Romeo, Claudia Castellucci e Chiara Guidi, Ubulibri, Milano 2001
Molti e disparati, infine, gli scritti e gli interventi per presentazioni, spettacoli e iniziative culturali.

Traduzioni

Murphy di Samuel Beckett, Einaudi, Torino 1962
Come è di Samuel Beckett, Einaudi, Torino 1965 (adattamento teatrale per I Magazzini, regia di Federico Tiezzi, 1987)
Primo amore di Samuel Beckett, Einaudi, Torino 1971
Una visita inopportuna di Copi, Ubulibri, Milano 1989 (rappresentato dalla Cooperativa Nuova Scena, regia di Cherif)
I paraventi di Jean Genet, Ubulibri, Milano 1990 (rappresentato dalla Cooperativa Nuova Scena, regia di Cherif)
Splendid’s di Jean Genet, Il Saggiatore, Milano 1995 (rappresentato dal Piccolo Teatro di Milano, regia di Klaus Michael Gruber)
Tango barbaro (Cachafaz) di Copi, Marietti, Genova 1995 (rappresentato dal Teatro di Genova, regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani)
Vigilanza stretta di Jean Genet (rappresentato dal Teatro Metastasio di Prato, regia di Monica Conti, 1997)
Gli aghi e l’oppio di Robert Lepage (rappresentato da ex Machina, regia di Robert Lepage, protagonista Nestor Sayed, 1997)
Le polygraphe (La macchina della verità) di Robert Lepage e Marie Brassard (rappresentato da Segnali – CSS – ex Machina, regia degli autori, 2000)
Sallinger (cotraduzione con Cherif), Ubulibri, Milano, 2005
Les bonnes (Le serve) di Jean Genet (rappresentato da Società per Attori, regia di Giuseppe Marini, 2006)
Pelléas et Melisande di Maurice Maeterlinck (rappresentato da Teatro Out Off, regia di Lorenzo Loris, 2006)
Ultimi rimorsi prima dell’oblio di Jean-Luc Lagarce, Ubulibri, Milano 2009 (rappresentato dal Teatro Out Off, regia di Lorenzo Loris)
Giusto la fine del mondo di Jean-Luc Lagarce, Ubulibri, Milano 2009 (rappresentato dal Piccolo Teatro di Milano, regia di Luca Ronconi)
La compagnia degli uomini di Edward Bond (cotraduzione con Pietro Faiella), Libri Scheiwiller, Milano 2011 (rappresentato dal Piccolo Teatro di Milano, regia di Luca Ronconi)

La Ubulibri nasce nel 1977 su iniziativa di Franco Quadri – critico teatrale, animatore culturale, saggista e traduttore – con lo scopo di elaborare e diffondere un nuovo sguardo sulle arti sceniche in grado di superare l’impostazione di chiusura disciplinare dominante negli anni ’60 e ’70, ed è dello stesso anno la pubblicazione del primo Patalogo, un catalogo a pubblicazione annuale che racchiude le più interessanti esperienze del teatro e dello spettacolo della stagione passata. Nella pubblicazione non mancavano poi riferimenti al cinema, alla musica ed alla televisione, e solo in seguito lo sguardo si specializzerà e radicalizzerà esclusivamente sul teatro e sulla danza. Con 302 titoli pubblicati tra il 1979 e il 2017, Ubulibri ha saputo rivoluzionare l’editoria e la cultura dello spettacolo in Italia.

Il sottoscritto si trovò costretto ad aggiungere a un’attività primaria di critico quella di ‘finto editore’, esercitata (…) sia chiaro sempre e comunque da dilettante, part-time e senza un briciolo dell’indispensabile managerialità, destinata peraltro a rimanere latitante nella strana azienda, dato che chiunque fosse chiamato a supplirvi, si sarebbe in breve lasciato immancabilmente travolgere dalle spire dell’ambizione creativa. 

Franco Quadri

Una vera e propria officina progettuale, una bottega per tanti artefici dell’editoria e della scena. Ubulibri ha fatto conoscere nel nostro paese autori come Bernhard, Koltès, Müller, Spregelburd e gli esponenti della nuova drammaturgia italiana, raccontando la storia e la pedagogia del teatro e soprattutto il piacere della scoperta e delle sorprese che nascono ogni volta che «lo spettacolo flirta con la vita».

Dal 2014, con una nuova denominazione societaria, la Ubulibri, ora diretta da Jacopo Quadri, comincia la sua attività nella produzione di film e dal 2016 pubblica – dopo una pausa editoriale di 5 anni – i volumi Ronconi secondo Quadri, Tiezzi secondo Quadri.

 


La Ubulibri di Franco Quadri
di Massimo Marino

La casa editrice apre i battenti nel 1977. Il primo Patalogo racconta la stagione 1977-78. Siamo nel pieno degli anni Settanta, ma anche sulla china del loro esaurimento, alla svolta di un periodo preciso della nostra storia, tra il marzo bolognese e l’assassinio di Aldo Moro. Stiamo avanzando verso gli anni detti di piombo (o di eroina), verso le febbri del sabato sera, verso la riscoperta del privato (il motto “il personale è politico” coniugato a “tutto fa spettacolo”): stiamo saltando, insomma, nel postmoderno (nella coscienza del postmoderno). La Ubulibri sarà specchio intelligente e provocatorio degli anni Ottanta di abiure, contraddizioni e trasformazioni, preparando il teatro (e qualche idea più generale) per tempi futuri.

Il Patalogo

La casa editrice nasce con l’intento di pubblicare volumi dedicati alle arti dello spettacolo, seguendo un’idea di superamento dei confini disciplinari radicato negli anni Sessanta-Settanta e aperta a successivi fertili sviluppi. Il Patalogo agli inizi racconta le stagioni del teatro, del cinema, della musica, della televisione (dopo qualche anno, di fronte all’enormità dell’impresa, si concentrerà solo sul teatro), in una sfida enciclopedica che vuole fermare il presente titolo per titolo, distillando linee di lavoro, tendenze, confronti con paesaggi di altri paesi. La nuova spettacolarità, il travestitismo, il teatrodanza e la nuova danza, la nuova regia, il teatro di poesia, le derive della critica, il ritorno al comico e alla drammaturgia, il riemergere dell’attore in funzione di restaurazione del teatro ma anche il consolidarsi di esperienze di ricerca sono alcuni dei sintomi di un presente che sembra diviso tra la difesa e l’oblio delle esperienze collettive dei decenni di sperimentazione appena passati.

In ogni Patalogo scorre con acume di sguardo la stagione di un anno con dati, date, nomi, proposizioni dei protagonisti, sguardi dei critici, polemiche, cronache, interventi politici, bestiari di questo paese malato di disprezzo per l’intelligenza e la bellezza, studi, approfondimenti, ricordi e molto altro. Un’opera di documentazione viva, nel corpo del teatro, con brani estratti da giornali e riviste, montati, contrapposti, con contributi originali. Il Patalogo tasta il polso del teatro e dei teatranti, la vita materiale e l’utopia, leggendo, in filigrana, la nostra società. Fa virtù dello spirito meticcio del postmoderno; lancia la curiosità per la scoperta intellettuale, il metodo del collage e della contaminazione verso i decenni successivi, ricavandosi anche negli anni più bui il ruolo di osservatorio aperto e spregiudicato, capace di intercettare il palpito, il bisogno del nascente.

Questa pubblicazione è il capolavoro critico di Franco Quadri, invenzione nodale per decifrare lo spettacolo della società fluida (e le stesse forme di nuove liquide sociabilità). Opera monastica o zen, enciclopedia dell’attualità dove il pensiero spesso traspare tramite il patchwork, la composizione di frammenti differenti, rimontati sempre secondo un orientamento rigoroso. È invenzione di una nuova critica collettiva nell’epoca del crepuscolo del pensiero critico; si rivela non accademica scuola di formazione di varie generazioni di nuovi giornalisti e critici.

L’uscita del Patalogo diventa l’occasione per radunare la società teatrale, sempre a rischio di dispersione, intorno ai premi Ubu, altra palestra di esercizio di decifrazione di sensi all’interno dello scorrere delle stagioni teatrali, di posizionamento, di scontro, di polemica anche. Quadri chiede sempre di schierarsi, di mettere a nudo e a fuoco la propria passione, di trasformare lo sguardo e il modo di essere guardati. Di mettersi in viaggio.

Drammaturgie

Mentre impazza la Nuova spettacolarità, da più parti si avverte il bisogno di un ritorno alla drammaturgia. E questa tensione trova uno dei principali canali proprio nella Ubulibri, che nel 1982 con il primo volume del teatro di Thomas Bernhard inaugura la collana grigia di testi teatrali. Quadri, firmatario con Bartolucci, Fadini e Caprioli del manifesto che indiceva il convegno di Ivrea per un nuovo teatro, dove si invocava il superamento del testo in direzione di una scrittura scenica, farà conoscere all’Italia i massimi drammaturghi stranieri, nuovi scrittori per un nuovo teatro, e lancerà veri talenti nostrani. Anche perché nel 1983 assume la direzione di Riccione Teatro. Rilancia il Premio di drammaturgia e ad esso affiancherà nel 1985 l’invenzione di Riccione Ttvv (oggi Riccione Ttv), la prima rassegna dedicata al teatro e alla danza in televisione e in video. Siamo vicini a quel 1985-86 in cui molti gruppi iniziano a tornare alla parola, a un teatro “di poesia” dalla Nuova spettacolarità, da composizioni ove l’elemento corporeo, visivo, musicale era prevalente.

La nuova attenzione per la scrittura teatrale non è solo sintomo del bisogno di farsi accettare da un sistema coriaceo, impenetrabile nonostante tutte le provocazioni e i tentativi di rivoluzione. È segno anche di tempi che hanno bisogno di un diverso approfondimento, della necessità di smontare la realtà apparente, di andare a fondo dietro le consuetudini, le maschere sociali, le immagini sempre più pervasive. Gruppi che hanno attraversato vari linguaggi come i Magazzini, Falso Movimento (poi Teatri Uniti) e altri si confrontano con autori-provocazione come Pasolini e Genet o con le radici della tragedia greca. Dall’estero, oltre ai grandi nomi della scena che dagli anni Sessanta arrivano regolarmente nel nostro paese, Jerzy Grotowski, Peter Brook, Eugenio Barba, Bob Wilson, Tadeuzs Kantor, Peter Stein eccetera, iniziano a essere tradotti drammaturghi capaci di interpretare la realtà contemporanea e di porre nuove questioni estetiche alla rappresentazione.

L’attenzione al dramma viene nutrita da una lunga ricerca (e da appassionati dibattiti) sulla possibile lingua della scena. Dopo le critiche degli anni Sessanta alla inconsistenza dell’italiano teatrale (la rivista Sipario registra, in un’inchiesta del 1965, il disinteresse nei confronti della scena dei maggiori scrittori italiani, Pasolini, Ginzburg, Moravia…), si era cercato il confronto con la mobilità dell’espressione parlata o con quello che restava delle tradizioni popolari. Gli anni Settanta sono segnati dalle ricerche sulla cultura di base (vedi per esempio l’esperienza di Scabia con gli attori-studenti dell’Università di Bologna, in confronto con l’antico “teatro di stalla” nell’esperienza del Gorilla Quadrùmano), dalle discussioni e sperimentazioni sui dialetti, dal recupero di drammaturgie forti impastate su lingue locali (quella napoletana in particolare) in contrapposizione all’astrattezza della lingua media dei testi drammatici italiani e delle sempre troppo letterarie traduzioni di opere straniere. Da riviste di tendenza come Scena viene promosso l’interesse per forme di rappresentazione minoritarie, in via di sparizione, come la sceneggiata o l’avanspettacolo. Leo e Perla, Dario Fo, Roberto De Simone, Giuliano Scabia, Eugenio Barba, Alfonso Santagata, Claudio Morganti e altri, in modi differenti, esplorano i confini del “dialettale”, del “popolare”, del “subalterno”, dell’“incolto”.

Eduardo De Filippo nel 1980 tiene un corso di drammaturgia a Firenze; l’anno successivo lo trasferisce presso l’Università La Sapienza di Roma. Si aprono scuole di scrittura per il teatro presso la civica scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano e a Fiesole. Aumentano gli scrittori per la scena e le pubblicazioni di testi, con meritorie (a volte effimere) iniziative editoriali, come le collane di testi drammatici degli editori Costa & Nolan, Guida, Ricordi; con ricognizioni nella scrittura per la scena nazionale e internazionale, con approfondimenti di drammaturgie come quella inglese o di paesi meno conosciuti (il Québec, per esempio).

Nel 1985 il Premio Riccione lancia Pièce Noire di Enzo Moscato. Nel primo lustro del decennio si è affermato un attore-scrittore come Annibale Ruccello, che con Moscato rinnova con umori acidi la tradizione napoletana. La parola sembra diventare, da più fronti, il nuovo problema. Una parola non più da “re-citare”; una parola corpo, parola immagine, parola provocazione, parola scavo, parola mondo, parola poesia… Una parola bisturi, in grado di incidere la pelle di una società persa, confusa, sull’orlo della catastrofe o almeno della crisi: per provare a ritrovare un corpo sociale. O perlomeno per tentare di sondarne qualche possibilità.

L’Ubulibri e Franco Quadri sono tra gli animatori di questa revisione della parola, verso la parola, in cerca di nuove prospettive che non rinneghino le rivoluzioni, spingendole un po’ oltre, contro la tradizione italiana appoggiata sul repertorio di classici sempre più svuotati di senso, su una regia senza idee, sull’attore in cerca di consenso. La parola diventa la nuova frontiera della ricerca. Nella collana di drammaturgia vengono pubblicati (in certi casi per la prima volta nel nostro paese) Thomas Bernhard, Rainer W. Fassbinder, Botho Strauss, Bernard-Marie Koltès, Copi, Heiner Müller, Václav Havel, Tony Kushner, Biljana Srbijanovic, Pablo Picasso, il teatro degli “arrabbiati” inglesi e poi, in tempi più vicini a noi, Werner Schwab, Rodrigo García, Jan Fabre, Elfriede Jelinek, Jean-Luc Lagarce, Juan Mayorga, Rafael Spregelburd. Compaiono Moscato, Ruccello, Franco Brusati, Franco Scaldati e poi tanti altri italiani, in una storia che prosegue fino agli anni dieci del nuovo secolo, Ugo Chiti, Antonio Tarantino, Roberto Cavosi, Davide Enia, Spiro Scimone, Letizia Russo, Barbara Nativi, Edoardo Erba, Stefano Massini, Vittorio Franceschi.

Un nuovo critico?

Ma col suo sguardo a 360 gradi Quadri non abbandona il teatro di regia, di immagine, di laboratorio. Dal 1983 al 1986 dirige due cruciali edizioni della Biennale Teatro di Venezia, dedicando la prima personale italiana a Pina Bausch, ospitando una rassegna della nuova scena nazionale, laboratori di maestri come Grotowski, Barba, Julian Beck, i debutti dell’Arlecchino di Dario Fo e della Tempesta di Shakespeare tradotta in napoletano da Eduardo De Filippo. Negli anni successivi dirigerà altri festival e nel 1990 fonderà una scuola nomade per attori, l’École des Maîtres, basata su workshop con registi della scena internazionale. Nel pieno della discussione sulla crisi del critico, il maggiore critico nazionale (nel 1987 passa da Panorama a la Repubblica) suggerisce che questa figura, se vuole ritrovare una funzione, deve confrontarsi col teatro agito, trasformandosi in uomo di teatro.

Specchio di tale travaglio, che avrà ulteriori esiti negli anni successivi, è ancora l’attività editoriale. In varie collane della Ubulibri escono volumi di materiali, pensieri, storie: del laboratorio di Ronconi a Prato, del Living Theatre, di Barba, Kantor, Delbono, Lecoq, Thomas Richards (il continuatore del lavoro di Grotowski) e di molti altri, maestri o giovani sperimentatori, dai Magazzini, Barberio Corsetti e le Albe a Motus, Fanny & Alexander, Kinkaleri…; escono i libri di regia di Stanislavskij, lo studio sul dramaturg di Meldolesi e Molinari, le testimonianze sui percorsi dell’École des Maîtres… Il teatro diventa libro, si fa traccia, ferma il sogno in esperienza trasmissibile, trasforma l’agitazione, la militanza in riflessione, in testimonianza, eredità, proposta per gli anni futuri.

  • Renata Molinari
    ateatro
  • Gianandrea Piccioli
    ateatro
  • Memento per Franco Quadri
    Drammaturgia
  • Rodolfo Sacchettini
    Altre Velocità
  • Luigi De Angelis
    Doppiozero
  • Andrea Adriatico
    La Repubblica, Bologna
  • Renato Palazzi
    Il Sole 24 Ore
  • Anna Bandettini
    La Repubblica Blog
  • Rodolfo Di Giammarco
    La Repubblica
  • redazione
    Klp teatro
  • Oliviero Ponte di Pino
    ateatro

L’archivio di Franco Quadri e della Ubulibri è stato accolto dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori (www.fondazionemondadori.it) che lo sta riordinando accanto agli archivi della casa editrice Rosa e Ballo, di Enzo Ferrieri e di Giovanni Testori, già depositati presso l’istituzione. L’acquisizione da parte di Fondazione Mondadori del consistente Fondo, promossa dagli eredi Jacopo e Lorenzo Quadri, è stata il frutto di un’esemplare e sinergica collaborazione tra l’ente conservatore, che ha messo a disposizione i propri spazi e le proprie competenze professionali in campo archivistico e biblioteconomico, l’Associazione Ubu per Franco Quadri, con una funzione di stimolo alla salvaguardia e valorizzazione dell’Archivio, la Direzione generale per gli Archivi del Mibact, che ha sottoscritto una convenzione ad hoc per il progetto di conservazione, e la Soprintendenza archivistica per la Lombardia che ne ha riconosciuto “l’interesse storico particolarmente importante”.

Il fondo Franco Quadri-Ubulibri (1936-2011) è un complesso archivistico e bibliografico di consistenza stimabile in 350 metri lineari e può essere considerato uno dei complessi archivistici più particolari e completi dello spettacolo italiano contemporaneo. L’archivio della Ubulibri si è infatti formato andando a implementare quello costituito da Franco Quadri nel corso del suo percorso professionale con quello della casa editrice dove, in funzione della pubblicazione de il Patalogo-Annuario dello spettacolo, da oltre un trentennio, ogni anno a fine stagione, erano confluiti nella sede milanese copioni, manoscritti, recensioni, programmi, comunicati, manifesti e locandine, disegni e bozzetti, fotografie e altri materiali iconografici degli spettacoli che le compagnie e gli artisti avevano scelto come documentazione e memoria del proprio lavoro. A ciò si aggiunge il ricco archivio fotografico, che comprende un patrimonio di circa 100.000 documenti (di cui 25.000 cartacei e 75.000 elettronici) pertinenti l’ambito dello spettacolo dal vivo, cinematografico e teletrasmesso: fotografie di scena, foto dai set, ritratti, bozzetti, istantanee… È stata conclusa la prima fase di ricognizione e schedatura del Fondo, a cui faranno seguito le operazioni di inventariazione e catalogazione, per consentirne l’apertura al pubblico.


In collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori hanno visto la luce due pubblicazioni :

* Per l’acquisto dei volumi scrivere a: info@fondazionemondadori.it

Con la scomparsa di mio padre Franco Quadri ho ereditato la Ubulibri, edizioni dello spettacolo.
Gloriosa e indebitata. Ho trascorso alcuni anni alla ricerca di fondi senza esito e soprattutto alla ricerca di un vero editore. Io sono un montatore di cinema. Niente, nessuna possibilità di riprendere a stampare. Poi, ho pensato che sarebbe stata la Ubulibri ad avvicinarsi a me, a quello che so fare io.
Quindi, realizzare dei documentari, non più editare libri, iniziando dai riferimenti primi della casa editrice: Luca Ronconi ed Eugenio Barba.
La scuola d’estate è il primo di questi lavori. Ho scelto di avvicinarmi a Ronconi con discrezione, semplicità, nessuna adulazione, silenziosamente ci siamo introdotti nella vita della scuola.
Ne abbiamo fatto parte e come gli allievi abbiamo riscoperto il valore dello studio, della concentrazione e del mettersi in discussione, del non accontentarsi del proprio lessico, delle proprie abitudini, che possono diventare una gabbia.

Jacopo Quadri


Jacopo Quadri ha fondato nel 2014 una nuova società Ubulibri – sulle tracce della Ubulibri Edizioni del padre Franco – volta prevalentemente a documentare le arti performative e i processi di creazione attraverso il mezzo audiovisivo e cinematografico. La società, creata con la figlia Ondina, ha già prodotto diversi film documentari dedicati al teatro e dal 2016 è ripresa la pubblicazione di libri targati Ubulibri.

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