Molly Bloom

- 20', colore, Italia, 2016

Premio Speciale “Corti d’Argento” 2017

con Chiara Caselli, Enrico Carotenuto, Elisabetta De Vito, Lilian Sassanelli, Nicole Guerzoni, Lorenzo Ciambrelli, Giacomo Gonnella, Marius Bizau, Elettra Mallaby

Regia Chiara Caselli
fotografia Matteo Cocco
montaggio Enrica Gattolini
costumi Paola Lo Sciuto
scenografia Barbara Bessi
suono Antonio Barba
aiuto regia Cinzia Castania
direttore di produzione Lisa Riccardi
montaggio del suono Marta Billingsley

prodotto da Jacopo Quadri per Ubulibri
coprodotto da Beatrice Bulgari per In Between Art Film, Marta Donzelli e Gregorio Paonessa per Vivo film

con il supporto di Mibact – Direzione Generale Cinema e Roma Lazio Film Commision

sinossi

È notte fonda e Molly nel suo letto non dorme. Accanto al suo viso i piedi nudi del marito Leopold che si è addormentato vestito a testa in giù. La voce di Molly, il suo spirito irriverente, tragico e infantile ci conduce in un viaggio all’interno della sua vita, i personaggi che la abitano, vivi o immaginari. Il tempo presente si intreccia con il passato che ritorna e un futuro che regala a Molly ciò che sente di avere perduto, per sempre.

Nel 2016 Molly Bloom viene presentato fuori concorso nella sezione Orizzonti nel 73° Festival di Venezia. 

note di regia

Il film è un tuffo nella mente, nel cuore e nella carne di Molly, protagonista dell’ultimo capitolo dell’Ulisse di James Joyce.
Avevo 12 anni quando ho incontrato Molly: era Piera degli Esposti nel teatro bolognese dove mi portò mia madre. Un incontro indelebile. In quello stesso periodo ho iniziato a fotografare. Solo molti anni dopo mi è apparso il legame con Molly, quando il desiderio di rendere per immagini la vita interiore è diventato il centro della mia ricerca fotografica.
Nel 2010 è iniziato il mio viaggio nel testo e nel personaggio di Molly. All’adattamento è seguita la lettura scenica fino alla rappresentazione teatrale per il Festival di Spoleto con la traduzione di Gianni Celati. Molly era corpo e parola.
Il linguaggio cinematografico aggiunge l’immagine alla rappresentazione del pensiero, della vita interiore rumorosa di voci e parole, attraversata da immagini e visioni evocate ed evocative. Uno sviluppo naturale e necessario. Molly è un tesoro inesauribile, un regalo per un’attrice. Vitale nella sua solitudine, profondamente e carnalmente donna, immagine universale dell’umanità tutta, fatta di miseria, nobiltà e sogni.
“Ho pianto a vedere la bellezza del mondo passare come un sogno dietro ai suoi occhi…”
Scrive Joyce della moglie Nora alla quale si è in gran parte ispirato per il personaggio di Molly .
“Ma è molto più grassa di me!” replicò Nora.
Ho messo la sua fotografia sul comodino di Molly.