La scuola d'estate in DVD

 

La scuola destate - frameJacopo Quadri si avvicina al lavoro di Luca Ronconi a Santacristina nel 2013, due anni dopo la morte del padre, Franco Quadri, massimo esegeta e interprete del corpus ronconiano. Dapprima il regista del film prossimo venturo ha uno sguardo quasi furtivo, preoccupato che telecamere e strumentazioni possano arrecare disturbo al normale svolgimento del corso. Poi, dopo aver compreso che il maestro lascia fare, anzi è contento che quel lavoro sulla drammaturgia – era allora il caso di Un cuore infranto di John Ford, testo impervio e pieno di spunti teatrali – venga ripreso, ci prende gusto, e – sempre con molta discrezione – costruisce ore e ore di girato, che poi monterà in seguito. L’atmosfera di Santacristina avvolge tutti, sia gli allievi che ascoltano Ronconi leggere e interpretare le parole dell’autore elisabettiano, sia la troupe che Quadri ha portato con sé. Tornerà, infatti, a distanza di un anno, a rifinire le ultime riprese, per quello che non può proprio definirsi un documentario, almeno nell’accezione corrente del termine. Il film infatti indaga dal di dentro il meccanismo perfetto di quel laboratorio pedagogico-pratico, ne illustra i gangli più peculiari e anche quelli più reconditi, come i momenti di pausa, i pranzi e le cene comunitari, leggeri e gustosissimi, gli istanti di smarrimento dei giovani attori, la tenacia nel provare e riprovare a riprodurre quanto è stato detto qualche ora prima. Il tutto alternato a paesaggi d’esterni – suggestivi come il viaggio d’inizio film, quasi una scalata iniziatica per i tornanti dell’Appennino umbro – che fanno da contraltare poetico e reale al lavoro diurno alla ricerca di una parola, di un’intonazione, di un gesto. La scuola d’estate è un’opera che convoca in primo piano e prima di tutto l’aspetto emotivo del lavorare di (e con) Ronconi. È un flusso senza soluzione di continuità, che non vuole porsi come documento o testimonianza, ma invece come narrazione dall’interno. All’analisi del citato Cuore infranto di Ford, com’è prassi a Santacristina, si aggiungono quell’anno l’intricato Strano interludio di Eugene O’Neill – testo complesso nella sua dicotomia tra dialoghi reali e esplicitazione verbale del pensiero, spesso in stridente contrasto tra loro –, quattro fiabe di Andersen (tra cui la dolente Storia di una madre) e un’accorata lettera di John Fante, in cui l’autore americano ricostruisce letterariamente il profilo di un padre libertino ed estremamente amato. Il racconto per immagini prescinde da un plot e vola leggero per dare conto di un’esperienza artistica e umana assolutamente unica.

Tratto da La scuola d'estate, un lungometraggio, di Leonardo Mello, all'interno del libretto allegato al DVD.

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Scuola estate notte

 

 

 

 

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