VOTAZIONI UBU 2018, PRIMA CONSULTAZIONE

REFERENDUM UBU 2018

Tutti i voti



Abbiamo chiesto a un gruppo di critici e studiosi teatrali italiani di rispondere al consueto referendum sulla stagione 2017-2018, riguardante spettacoli rappresentati per la prima volta tra il 1 settembre 2017 e il 31 agosto 2018. La votazione avviene per iscritto o per dettatura telefonica alla segreteria, in due fasi. Riportiamo qui di seguito le preferenze indicate da ciascuno alla prima tornata, che richiedeva di pronunciarsi sulle seguenti voci:


1. 
Spettacolo dell’anno
2. Miglior spettacolo di danza
3. Miglior curatore/curatrice – organizzatore/organizzatrice.
4. Migliore regia
5. Migliore allestimento scenico (scene, costumi, luci, video, multimedia)
6. Migliore progetto sonoro o musiche originali
7. Migliore attore o performer
8. Migliore attrice o performer
9. Migliore attore o performer under 35
10. Migliore attrice o performer under 35
11. Migliore nuovo testo italiano o scrittura drammaturgica
12. Migliore nuovo testo straniero o scrittura drammaturgica
13. Premio Ubu alla carriera
14. Premi speciali (sono ammessi tre tipi diversi di indicazioni per differenti categorie che contemplino figure, opere o situazioni non previste nell’elenco, come: traduzioni, pubblicazioni, realtà nascoste, personalità o nuove compagnie, fotografi di scena, figure dietro le quinte, eccetera)
15. Migliore spettacolo straniero presentato in Italia



GIOVANNI AGOSTI

1. Antigone di Federico Tiezzi.

2. n.a.

3. Umberto Angelini; Alberto Benedetto; Maria Zinno.

4. Federico Tiezzi per Antigone e Freud o l’interpretazione dei sogni.

5. Marco Rossi per il Freud o l’interpretazione dei sogni di Federico Tiezzi

6. Freud o l’interpretazione dei sogni.

7. Marco d’Amore per Storie dal Decamerone; Paolo Pierobon per Fine pena: ora.

8.Sonia Bergamasco per L’uomo seme; Daria Deflorian per Scavi; Federica Fracassi per Rosmersholm.

9. David Meden

10. Lucia Marinsalta; Livia Rossi

11.Storia di un’amicizia di E production.

12. n.a.

13. Roberta Carlotto; Anna Nogara.

14. I nuovi diorami del Museo di Storia naturale di Milano, dedicati alle foreste pluviali.

15. Il giardino dei ciliegi di Lev Dodin, al Piccolo Teatro.

CARMELO ALBERTI

1. Freud o l’interpretazione dei sogni, regia di Federico Tiezzi, produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa: una rappresentazione che esce dagli schemi più consueti proponendo una traversata entro le infinite tensioni della psiche; Finale di partita,  regia di Andrea Baracco - Compagnia Glauco Mauri Roberto Sturno: uno sguardo sul tratto “comico” dell’infelicità”, che esalta il linguaggio di Beckett, affidandosi a una recitazione arguta e poetica, profonda e leggera; La classe operaia va in paradiso, regia di Claudio Longhi - Emilia Romagna Teatro Fondazione: una prova degna d’attenzione sul filo della memoria storica che aggiorna all’oggi una vicenda artistica significativa sul piano generazionale; è degno di nota il metodo di coinvolgimento dello spettatore.

2. Progetto artistico sulla relazione tra arte del gesto e opera dei pupi, Centro nazionale di produzione Virgilio Sieni Associazione Figli d'Arte Cuticchio, regia di Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio.

3. Mimma Gallina, instancabile promotrice di “Le Buone Pratiche del Teatro”, saggista, docente e organizzatrice, redattrice, che possiede una conoscenza approfondita (e eroica) di leggi e regolamenti in materia di spettacolo.

4. Robert Wilson per Oedipus, Teatro Stabile di Napoli/Teatro Nazionale Change Performing Arts/Conversazioni I Teatro Olimpico Vicenza: una messinscena esemplare sia sul versante della drammaturgia, che ha il dono di isolare i nuclei essenziali del mito, sia sul piano espressivo, laddove attraverso una sintesi in continuo sviluppo Wilson esalta il rapporto tra movimento e spazialità; Valerio Binasco per Don Giovanni, Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale: il mito del seduttore affronta la sfida con la morte nel territorio dello smascheramento in un tempo-spazio assurdo e sospeso; Giorgio Sangati per I due gentiluomini di Verona, CTB - Centro Teatrale Bresciano Teatro Stabile del Veneto-Teatro Nazionale: una messinscena che tende a attualizzarsi, a partire dall’indagine sulla gioventù e sulla imprevedibilità dell’esistenza.

5. Francesco Esposito per Re Lear, regia di Giorgio Barberio Corsetti, Teatro di Roma Teatro Biondo Palermo: allestimento essenziale e efficace; Paolo di Benedetto per Uomini e no regia di Carmelo Rifici, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa: un’ambientazione insolita e accurata; Carlo De Marino per Le baruffe chiozzotte, regia di Jurij Ferrini, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale: scene ben congegnate.

6. Gianni Micheli per Occident Express. Haifa è nata per star ferma, Teatro Stabile dell’Umbria, Musiche dell’Orchestra Multietnica Di Arezzo: un dialogo musicale attento al ritmo della recitazione e della realizzazione scenica.

7. Marco Paolini per Le avventure di Numero Primo, Jolefilm: Paolini affonda lo sguardo nella coscienza di un uomo del futuro prossimo, preoccupandosi di rivelare le sfaccettature di un’interiorità smarrita e, a un tempo, fervida: sembra che nell’animo del personaggio si stia svolgendo una lotta silenziosa tra l’egoismo, spacciato per libertà, e il senso di responsabilità; Fabrizio Gifuni per Freud o l’interpretazione dei sogni,  regia di Federico Tiezzi: per l’ammirevole prova d’attore; Carlo Cecchi per Enrico IV, Marche Teatro: una interpretazione che accentua l’aspetto della “finzione”, mentre governa (e dirige) l’intero spettacolo.

8. Ottavia Piccolo per Occident Express. Haifa è nata per star ferma, Teatro Stabile dell’Umbria e per Officine della cultura, regia di Enrico Fink e Ottavia Piccolo: quest’ultima è una prova d’attrice speciale per un testo a molte voci, che la brava Piccolo restituisce in modo accurato e travolgente; Sonia Bergamasco per L’uomo seme, Teatro Franco Parenti/Sonia Bergamasco: ancora una prova acuta di una interprete multiforme.

9. n.a.

10. n.a.

11. Va pensiero di Marco Martinelli e Ermanna Montanari - Emilia Romagna Teatro Fondazione e Teatro delle Albe/Ravenna Teatro: una scrittura che non solo dilata il senso del racconto, ma rende dinamica anche la partecipazione politica e civile nel rapporto fra teatro e società; Pueblo di Ascanio Celestini – Fabbrica Teatro Stabile dell’Umbria, Romaeuropa Festival 2017: una prova drammaturgica sempre più incisiva e uno sguardo narrativo esemplare; Sei (adattamento dei Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello), di Spiro Scimone, Compagnia Scimone Sframeli, Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale; Teatro Biondo Stabile di Palermo, Theatre Garonne Toulouse, regia di Francesco Sframeli: testo degno d’attenzione.

12. n.a.

13. Gianfranco De Bosio, regista tenace e rigoroso, che ha saputo imporre fin dal suo esordio un confronto con i linguaggi della tradizione, ha valorizzato il lavoro di attori di ogni generazione, ha creato messinscene liriche entrate in repertorio (in Italia e all’estero), ha insegnato (e insegna, ancora a 94 anni) i principi della recitazione. 

14. n.a.

15. Pericles, Prince de Tyr, traduzione di Francois Guizot (da William Shakespeare e George Wilkins), regia di Declan Donnellan; Lettres de non-motivation, Biennale Teatro 2018, regia di Vincent Thomasset, testo di Julien Precieux.


NICOLA ARRIGONI

1. Overload di Teatro Sotterraneo, per la capacità di costruire pensiero con leggerezza; Freud o l’interpretazione dei sogni di Federico Tiezzi, per l’uso magnificente della sintassi della tradizione teatrale; Orestea di Anagoor per l’anelito che muove la compagnia di Castelfranco Veneto nell’interrogare il mito come voce segreta de nostro presente.

2. Avalanche di Marco D’Agostin, per la forza di ballare il ritmo segreto delle parole; Tempesta produzione AterBalletto e Ctb. 

3. Carmelo Rifici per l’attività artistica di LAC, nuovo imprescindibile punto di osservazione del teatro; Valter Malosti, direttore di TPE, per la forza di coniugare il teatro d’arte e popolare nel segno di una tradizione rinnovata; Diego e Jacopo Maj per la tenacia del lavoro sul territorio, di produzione del Teatro GiocoVita e di apertura ai nuovi linguaggi con ‘L’altra scena’.

4. Luigi De Angelis per Storia di un’amicizia, per la capacità di lavorare con assoluto rigore sul respiro narrante del romanzo L’amica geniale, affidandolo a corpo, musica e danza; Arturo Cirillo, per la capacità di mettersi al servizio degli autori da Molière ai ‘suoi’ americani; Andrea Chiodi per la dote elegante di gestire testi più diversi e farne un piacere per la vista e il pensiero.

5. Marco Rossi, per la scenografia mentale di Freud e de Il teatro comico; Max Mugnai per le luci del Il teatro comico di Roberto Latini.

6. Luigi De Angelis, Emanuele Wiltsch Barberio (vocals), Cristiano De Fabritiis (percussioni) per Storia di un’amicizia di Fanny & Alexander, tratto da L’amica geniale.  

7. Claudio Cirri per Overload e la capacità di essere in scena con disarmante e leggera verità; Tindaro Granata per la sua Caterina ne La bisbetica domata, in cui il femminile emerge potente e lucido; Valter Malosti potente e terrificante pierrot triste in Shakespeare/Sonetti.

8. Chiara Lagani e Fiorenza Menni in Storia di un’amicizia di Fanny & Alexander; Milvia Marigliano per la forza e potenza che sa conferire alla sua Mare in Lungo viaggio verso la notte; Valentina Picello per l’inquieta fragilità che offre al personaggio di Greta S in Freud o l’interpretazione dei sogni di Federico Tiezzi e per La scuola delle mogli di Molière.

9. Angelo Di Genio per Petruccio ne La bisbetica domata; Marco D’Agostin per Avalance; Andrea Bellacicco in Intimità.

10. Francesca Pennini di CollettivO CineticO per l’intensità creativa e di ricerca; Matilde Vigna per Spettri di Leonardo Lidi.

11. Daniele Villa per la drammaturgia di Overload di Teatro Sotterraneo, per la lucidità e acume di pensiero e scrittura sempre in grado di spiazzare e ‘distrarre’ l’attenzione; Sei, adattamento dei sei personaggi in cerca d’autore di Spiro Scimone; Carlo Guasconi per Essere Bugiardo, testo intenso rubato a una quotidianità intima e dolorosa.

12. Una bestia sulla luna di Richard Kalinoski, per la capacità di coniugare grande storia e intimità familiari su uno scenario terribile come il genocidio armeno; Lettera a Nour di Rachid Benzine.

13. Danio Manfredini per la militanza umana e poetica riassunta con straziante lirismo degli ultimi in Luciano; Carlo Cecchi maestro e capocomico nel suo Enrico IV, riscrittura attoriale del testo di Pirandello.

14. Paradiso di Babilonia Teatri, per la capacità di leggere la cantica dantesca nella difficile e poetica trasfigurazione della disabilità creatrice e disvelante di verità; Canto della città del Centro Teatrale Bresciano, esempio di un teatro diffuso nei luoghi storici di Brescia quale spunto di riflessione sulla memoria, il presente e il futuro.

15. Lettre de non motivation di Vincent Thomasset.


ANTONIO AUDINO

1. Pueblo di Ascani Celestini; Lunga giornata verso la notte regia dia Arturo Cirillo; Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler - 452.

4. Giorgio Sangati per I due gentiluomini di Verona; Arturo Cirillo per Lunga giornata verso la notte; Nicola Borghesi per Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso.

9. Gabriele Paolocà e Michele Altamura (in coppia); Pier Giuseppe Di Tanno per Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?.

11. Il regno profondo. Perché sei qui?  di Claudia Castellucci; Pueblo di Ascanio Celestini; Icaro di Gaetano Colella.

14. Tango Glaciale Reloaded di Mario Martone, per la ripresa di uno spettacolo di svolta della cultura e della pratica scenica italiana; Alex Cecchetti per la personale e originalissima ricerca.


SANDRO AVANZO

1. La cupa; Don Giovanni, Teatro Stabile di Torino; Quasi una vita.

2. Avalanche.

3. Umberto Angelini; Paolo Cantù; Michalis Traitsis.

4. Mimmo Borrelli per La cupa; Valerio Binasco per Don Giovanni; Marco Isidori per Re Lear.

5. Luigi Ferrigno per La cupa; Paolo di Benedetto per Uomini e no; Emanuela Dall'Aglio per Beatitudo.

6. Antonio Della Ragione per La cupa; Andrea Salvatori per Beatitudo.

7. Paolo Pierobon per Fine pena: ora; Tindaro Granata per La bisbetica domata.

8. Valentina Picello per Freud e La scuola delle mogli; Livia Gionfrida per Gioia; Antonella Questa per Infanzia felice.

9. Riccardo Buffolini per L’importanza di chiamarsi Ernesto e Lunga giornata verso la notte; Francesco Meola per Io non sono un gabbiano.

10. Elena Rivoltini per Uomini e no.

11. La cupa di Mimmo Borrelli; Amleto Take Away di Berardi e Casolari.

12. Panorama dei Motus; Cita a ciegas di Mario Damient.

13. Milena Vukotic; Lucia Poli; Dario Marconcini & Giovanna Daddi.

14. Cue Press; Alessandro Nidi per l’apporto “drammaturgico” delle sue creazioni musicali; Atir per la resistenza e il vagabondaggio.15. Kiss Me Kate (al Ravenna Festival); Les Trois Soeurs (al Teatro Stabile di Torino); Il giardino dei ciliegi di Dodin (al Piccolo di Milano).


ROSSELLA BATTISTI

1. Afghanistan: enduring freedom , Teatro dell'Elfo, regia di Bruni e De Capitani: affresco vibrante che ci riporta a tinte forti la realtà dei luoghi, visti con lo sguardo di chi li vive da vicino.

2. La Bayadère alla Scala: riallestimento sfarzoso di un titolo di repertorio meno frequentato di altri (“esportato” in Occidente dalla Russia solo agli inizi degli anni Sessanta). Qui nella versione di Grigorovic e un cast sfavillante; fra i titoli italiani contemporanei, Primitiva di e con Manfredi Perego, per l'elaborazione sensibile in cerca del gesto primordiale, e quindi di una sua sincerità intrinseca, e un'interpretazione intensa.

3. Chiara Guidi per la lucida e luminosa architettura dei progetti che segue; Marinella Guatterini per il Progetto Ric.ci, che ha riportato sotto i riflettori lavori folgoranti degli anni Ottanta, permettendo la preservazione di una memoria visiva (ma anche emotiva) della creatività italiana di quegli anni; Pititto e Maestri per la creazione di trame teatrali particolari, intorno al diverso e all'insolito, che hanno nido nel Festival Natura Dèi Teatri.

4. Bruni e De Capitani per Afghanistan: enduring freedom, per la capacità di saper intercettare tematiche politiche e sociali del presente, esplorandole con sapienza teatrale.

5.Tango glaciale Reloaded; Shhhh dei Sacchi di sabbia: delizioso, vorrei che fosse segnalato anche in altre categorie.

6. n.a.

7. Gianfranco Berardi per Amleto take away, ironico giullare, intrattenitore caustico che si costruisce su misura uno Shakespeare pret-à-porter; Piergiuseppe Di Tanno per Sei. E dunque perché si fa meraviglia di noi? di Roberto Latini, performer capace di incarnare con partecipata devozione un assolo estremo, costruito con qualche sadismo da Latini.

8.Sandra Soncini per Io di Lenz, per le sue metamorfiche interpretazioni. 

9. Jozef Gjura e Filippo Porro per Tango glaciale Reloaded.

10. Giulia Odetto per Tango glaciale Reloaded.

11. Belve di Armando Pirozzi, farsa nera funambolica e sorprendente.

12. I testi di Afghanistan: enduring freedom; Il principio di Archimede di Josep Maria Mirò, parabola carpiata su un tema delicatissimo e quasi intangibile come la pedofilia.

13. Umberto Orsini, premio alla carriera di un maratoneta del teatro italiano, capace di rinnovarsi continuamente con scelte intelligenti e mai scontate; Mimmo Cuticchio, affabulante cantore di antiche e nuove storie, portatore sano di una tradizione che ci parla di radici, miti, uomini e dei.

14. Mariangela Gualtieri per l'afflato poetico dato alla scena teatrale.

15.Nachlass dei Rimini Protokoll, struggente passerella di “testamenti” come memento lancinante allo spettatore; Deadtown dei fratelli Forman, l'inventiva strepitosa di un circo-teatro che intriga un pubblico di tutte le età.


LAURA BEVIONE

1. Orestea di Anagoor.

2. n.a.

3. Daniele Del Pozzo; Roberto Casarotto.

4. n.a.

5. Gianluca Sbicca per Freud o l’interpretazione dei sogni e Il teatro comico.

6. n.a.

7. Marco Sgrosso per Il teatro comico; Ciro Masella per Masseria delle allodole, Occidente, ecc.

8. Aida Talliente per Non ho mani che mi accarezzino il viso; Elena Bucci per Il teatro comico.

9. Riccardo Buffonini per Lunga giornata verso la notte.

10. Federica Rosellini per Baccanti e Antigone; Matilde Vigna per Spettri e Causa di beatificazione; Marta Pizzigallo per La scuola delle mogli.

11. Maleducazione transiberiana di Davide Carnevali.

12. n.a.

13. Enzo Moscato; Giancarlo Ilari; Dario Marconcini.

14. Antonio Viganò; Rassegna Fuoriluogo/La Spezia;Teatro Acquario. 

15. Les Trois Sœurs, regia di Simone Stone; Germinal di Halory Goerger & Antoine Defoort.


MARIO BIANCHI

1. Overload di Teatro Sotterraneo; Otello Circus di Antonio Viganò, Accademia Arte della Disabilità.

2. Avalanche di Marco D’Agostin.

3. Fuori Luogo La Spezia / Ass. Culturale Gli Scarti; Alessandra De Santis, Attilio Nicoli Cristiani per Festival Danae Milano; Daniele Del Pozzo per Gender Bender.

4. Marco Lorenzi per Platonov.

5. Gianluca Sbicca per Freud o l’interpretazione dei sogni; Michelangelo Campanale per Gli Spettacoli De “La Luna nel Letto”, Cappuccetto Rosso; Riserva Canini per Il mio Compleanno.

6. Alessandro Nidi per A Night in Kinshasa.

7. Massimiliano Speziani per Essere Bugiardo; Marco Sgrosso per Il Teatro Comico; Ciro Masella per La masseria delle allodole, Occidente, Per tutta la vita ho fatto…

8. Marta Ciappina per Von e Bermudas.

9. Riccardo Buffonini per Lunga giornata verso la notte; Marco D'agostin per Avalanche; Michele Di Giacomo per Trainspotting.

10. Alice Raffaelli  per la Trilogia di Liv Ferracchiati.

11. Essere Bugiardo di Guasconi; Maleducazione Transiberiana di Davide Carnevali.

12. Gioie e dolori nella vita delle giraffe  di Tiago Rodrigues

13. Enzo Moscato: attore, autore e regista teatrale, ha scritto e interpretato spettacoli ormai diventati patrimonio culturale del nostro paese; Giancarlo Ilari: 90 anni di vita e circa 80 di teatro, attore, insegnante, maestro di vita, personalità unica nel teatro italiano; Dario Marconcini e Giovanna Daddi: straordinaria coppia di teatranti che con la loro arte hanno illuminato la scena toscana, ma non solo.

14. I Quarant'anni del Teatro Dell'acquario, per avere nel corso degli ultimi 42 anni creato, inventato organizzato il teatro in tutte le sue forme in una città difficile come Cosenza; Il Vangelo, Progetto Sieni - Cuticchio, per aver connesso in modo sublime due linguaggi così diversi come il teatro dei Pupi e quello della Danza; Fuori Luogo La Spezia / Ass. Culturale Gli Scarti, per la cura e l'organizzazione mostrata nel creare una programmazione di alto contenuto artistico che guarda al Contemporaneo, in tutti i suoi aspetti, in un contesto difficile come La Spezia.

15. Nachlass dei Rimini Protokoll.


GIOVANNI BOCCIA ARTIERI

1. Panorama di Motus

2. D’animanimale - azione per corpo e voce di Paola Bianchi.

3. Ass. Cult. Xing (Silvia Fanti, Daniele Gasparinetti, Paolo Liaci).

4. Enrico Casagrande e Daniela Nicolò per Panorama.

5. Curon/Graun per OHT di Filippo Andreatta.

6. Vittoria Burattini, Vincenzo Scorza e Mauro Sommavilla per In your Face di Ateliersi.

7. Gianfranco Berardi per Amleto take away.

8. Paola Tintinelli per Follìar.

9. Andrea Argentieri.

10. Chiara Bersani.

11. Storia di un’amicizia di Chiara Lagani; Calcinculo di Babilonia Teatri; Tropicana di Francesco Alberici.

12. Gioie e dolori nella vita delle giraffe di Tiago Rodriguez.

13. Marcello Sambati.

14. Progetto LiveWorks di Centrale Fies.

15.105: international society for the creatively maladjusted di Nana Bilus Abaffy.


ROBERTO CANZIANI

1. La gioia, regia di Pippo Delbono.

2. Benvenuto Umano di Collettivo Cinetico.

3. Kepler - 452 per il progetto Festival 20 30 a Bologna.

4. Sei. E dunque per si fa meraviglia di noi?, regia di Roberto Latini.5. Le composizioni floreali di Thierry Boutemy e i costumi di Elena Giampaoli per La Gioia di Pippo Delbono.

11. La Cupa di Mimmo Borrelli.

12. Il Principio di Archimede di Josep Maria Miró.

14. Progetto Ric.ci. (Reconstruction Italian Contemporary Choreography ); La possibilità della gioia (edizioni Clichy), volume di Gianni Manzella dedicato a Pippo Delbono.

15. Kalakuta Republik, id. cor. Serge Aimé Coulibaly (Torino Danza); Horror, regia di Jakop Ahlbom (Biennale Venezia 2018).


GAIA CLOTILDE CHERNETICH

1. Euforia di Habillé d’Eau, per la capacità di incarnare, con modestia e grazia, il futuro prossimo della coreografia e della danza.

2. Euforia di Habillé d’Eau (motivazione: vedi sopra).

3. Maura Teofili, per l’incessante lavoro sul campo che è sempre creativo, accurato e puntuale; Daniele Del Pozzo; Roberto Casarotto.

4. Claudia Castellucci e Chiara Guidi per il regno profondo. Perché sei qui?.

5. n.a.

6. Settimo Cielo di Giorgina Pi, per l’accurata ricerca musicale e il suo eccellente intreccio con lo spettacolo.

7. n.a.

8. Marta Ciappina, per la capacità di unire profonda sapienza coreografica e una capacità espressiva duttile e innovativa; Eleonora Chiocchini per Euforia; Alessandra Cristiani per Euforia.

9. Marco D’Agostin; Francesco Alberici.

10. Chiara Bersani.

11. Il regno profondo. Perché sei qui? di Castellucci-Guidi.

12. n.a.

13. Giancarlo Ilari.

14. Andrea Cosentino; L’uomo che cammina di Delogu/Sirna.

15. Les particules elementaires di J. Gosselin.

TOMMASO CHIMENTI

1. La Cupa di Mimmo Borrelli; Moby Dick di Stefano Tè; Calcinculo di Babilonia Teatri.

2. Questo lavoro sull'arancia di Marco Chenevier.

3. Francesco Pititto e Maria Federica Maestri per Lenz; Nicoletta Giberti per Festival della Fiaba; Monica Morini e Bernardino Bonzani per Teatro dell'Orsa.

4. Michele Sinisi per La masseria delle allodole; Mimmo Borrelli per La Cupa.

5. La masseria delle allodole di Federico Biancalani; La Cupa; Freud o l’interpretazione dei sogni, Piccolo Teatro.

6. Rosa Winkel, Lenz.

7. Piergiuseppe Di Tanno per Sei di Roberto Latini; Filippo Luna per La veglia di Teatro Biondo Palermo; Francesco Bonomo per Delitto e castigo di Sergio Rubini.

8. Caroline Baglioni per Mio padre non è ancora nato; Maria Pilar Perez Aspa per Isabel Green.

9. Marco D'Agostin per Avalanche; Riccardo Buffonini per Lunga giornata verso la notte.

10. Federica Rosellini; Valentina Cardinali per Trainspotting; Letizia Bravi per Casca la terra.

11. La Cupa di Mimmo Borrelli; Mio padre non è ancora nato di Michelangelo Bellani e Caroline Baglioni; Leonardo Da Vinci. L’opera nascosta di Michele Santeramo.

12. n.a.

13. Mimmo Cuticchio; Vetrano-Randisi; Giovanna Daddi e Dario Marconcini (Teatro di Buti).

14. Teatro Filodrammatici, Milano; ITC San Lazzaro; Stefano Massini, per i suoi monologhi a Piazza Pulita;Teatro della Tosse, Genova.

15. El viatge de la vergonya di Nafrat Collectif (Trasparenze Festival); Solitudes di Kulunka Teatro (Teatro di Rifredi); Iarna di Teatrul Nottara (Fabbrica Europa).

RITA CIRIO

13. Giancarlo Ilari.

FRANCO CORDELLI

1. La cupa di Mimmo Borrelli.

2. n.a.

4. n.a.

5. La cupa.

6. n.a.

7. Pierfrancesco Favino per La notte poco prima delle foreste, regia di L. Gioielli.

8. Anna Paola Vellaccio per La chiave dell’ascensore, regia di F. Arcuri.

9. n.a.

10. n.a.

11. La cupa di Mimmo Borrelli.

12. La chiave dell’ascensore di Agota Kristof.

13. Giancarlo Sepe.

15. Espaece-A piece di Aurélien Bory.

MASOLINO D’AMICO

1. Salomé di D. Fusco; Afghanistan: enduring freedom di Elso; La classe operaia va in paradiso di Longhi. 

4. Girotondo Kabaret per Le Moli; Franco Però per I miserabili; Jacopo Gassmann per Disgraced.

5. Gregorio Zurla per Antigone; Marco Rossi per Freud.

7. Branciaroli per I miserabili; Favino per La notte poco prima delle foreste; Carlo Cecchi per Enrico IV.

8. Gaia Aprea per Salomè.

11. La Cupa di Mimmo Borrelli.

15. The Beggar’s Opera di Carsen.

TITTI DANESE

1. Afghanistan di Teatro dell’Elfo; Tango glaciale Reloaded.

2. Primitiva di Manfredi Perego

3. Chiara Guidi per tutta la progettazione operativa che fa su Cesena; Maria Federica Maestri e Francesco di Lenz Rifrazioni.

4. Bruni e De Capitani per Afghanistan; Marco Isidori per Re Lear.

5. Tango glaciale di Mario Martone.

6. Tango glaciale; Beatitudo.

7. Gianfranco Berardi per Amleto Take Away; PierFrancesco Di Tanno per Sei di Latini.

8. Sandra Soncini negli spettacoli di Lenz Rifrazioni.

9. Jozef Gjura; Filippo Porro.

10. Giulia Odetto.

11. Va pensiero di Marco Martinelli / Teatro delle Albe.

12. tutti gli autori vari di Afghanistan: enduring freedom.

13. Mimmo Cuticchio; Enzo Vetrano e Stefano Randisi; Umberto Orsini.

14. A Mariangela Gualtieri per i suoi testi poetici che porta sapientemente in scena.

15. Nachlass dei Rimini Protokoll; Deadtown, id. Forman's Theatre.

TIBERIA DE MATTEIS

1. Freud o l’interpretazione dei sogni; Il padre.

2. n.a.

3. Rodolfo di Gianmarco per Trend e Garofano Verde.

4. Gabriele Lavia per Il padre

5. Freud o l’interpretazione dei sogni; Il padre.

6. Giordano Corapi per Il padre.

7. Mariano Rigillo per Eden Teatro.

8. Federica Di Martino per Il padre; Francesca Benedetti per Antigone, regia di Tiezzi.

9. n.a.

10. n.a.

11. Freud o l’interpretazione dei sogni di Stefano Massini.

12. Disgraced.

13. Gianrico Tedeschi; Glauco Mauri.

14. Tommaso Le Pera per la fotografia; Titivillus per l’editoria teatrale.

15. n.a.

FRANCESCA DE SANCTIS

1. Beatitudo della Compagnia della Fortezza di Armando Punzo, per aver evocato il mondo di Borges attraverso parole e gesti che lo hanno trasformato in un viaggio salvifico, alla ricerca della libertà proprio lì, tra le mura di un carcere, dove la libertà è negata, con un risultato finale che si può racchiude in due parole: poesia e bellezza.  

2. Bad lambs di Michela Lucenti, per aver cercato a tutti i costi l'armonia anche tra corpi diversi, senza paura di esplorare il tema della perdita o della menomazione, mettendo in relazione le autobiografie dei danzatori con quelle dei personaggi con risultati imprevedibili.

3. Fabrizio Grifasi, per la capacità che ha di promuovere - attraverso la scelta di artisti extraeuropei ospiti del Romaeuropa Festival - nuovi linguaggi, nuovi dialoghi, nuovi pensieri aperti al mondo.4. Armando Punzo per Beatitudo, per aver saputo creare uno spettacolo in cui le singole componenti sono in perfetta armonia fra loro e nello steso tempo mettono continuamente alla prova lo spettatore.

5. Alessandro Marzetti e Armando Punzo per le scene, Silvia Bertoni per gli arredi, Emanuela Dall'Aglio per  gli abiti dello spettacolo Beatitudo, per la capacità di evocare epoche lontane o presenti con un semplice tocco di colore o con la scelta di un oggetto a volte più loquace di tante parole.

6. Il sound di Andrea Salvatori e l'ensemble di percussioni dei Quartieri Tamburi in Beatitudo, per l'originalità e la modalità in cui la musica dialoga in modo naturale con il resto dello spettacolo.

7. Ascanio Celestini per Pueblo.

8. Ermanna Montanari per la vibrante interpretazione della Zarina in Va pensiero.

9. Vincenzo Nemolato per la sua capacità di interpretare con molta naturalezza ruoli diversi in Belve di Armando Pirozzi con la regia di Civica.

10.Marina Occhionero per la sua interpretazione intensa ed efficace in Lettere a  Nour di Rachid Benzine, regia di Giorgio Sangati.

11. Cous cous klan di Gabriele Di Luca, che con la sua scrittura fotografica, in cui il tragico e il comico si mescolano, ci racconta le nevrosi di certi personaggi, affrontando nello stesso tempo i grandi temi, dai problemi ambientali al razzismo; Pueblo di Ascanio Celestini, per il suo sguardo sugli ultimi che diventa sempre più un concerto di voci universali là dove l'umanità è più vera.

12. Afghanistan: enduring freedom, regia di Bruni/De Capitani, di Richard Bean, Ben Ockrent, Simon Stephens, Colin Teevan, Naomi Wallace, Stehpen Jeffreys, Ron Utchinson, Joy Wilkinson, Lee Blessing, David Creig per aver tentato un uovo esperimento di drammaturgia in cui coesistono dieci racconti indipendenti eppure collegati nel ripercorrere 170 anni di guerre attraverso un'accurata ricerca storica.

13. Marco Paolini, per aver indicato la via, grazie al suo teatro di narrazione, per un rinnovato interesse  all'ascolto e al recupero della memoria, stimolando la crescita di nuove generazioni testimoni del nostro tempo e di quello passato.

14. Ulderico Pesce, per il suo costante impegno civile che accompagna ogni suo lavoro teatrale, nel tentativo di provare a cambiare il mondo denunciando, raccogliendo firme, o semplicemente raccontando; Andrea Cosentino, per la sua lunga opera di decostruzione dei linguaggi televisivi 

15. Nouvelles Pièces courtes di Philippe Decouflè per la sua capacità di suscitare sempre stupore, mescolando ogni volta stili diversi e intrecciando il colto con il popolare.

STEFANO DE STEFANO

1. Afghanistan: enduring freedom.

2. Tango glaciale Reloaded.

3. Saverio La Ruina per Primavera dei teatri di Castrovillari.

4. Mimmo Borrelli per La Cupa.

5. Oedipus di Robert Wilson.

6. Dickie Landry e Kinan Azmeh per Oedipus.

7. Mimmo Borrelli per La cupa.

8. Ermanna Montanari per Fedeli d’amore.

9. Riccardo Ciccarelli.

10. Marianna Fontana.

11. La cupa di Mimmo Borrelli.

12.I kiwi di Napoli di Philipp Lohle.

13. Elio De Capitani.

14.Rassegna Circle organizzata dal Nuovo Teatro Sanità di Napoli con testi di giovani drammaturghi di Italia, Grecia, Germania e Spagna.

15. Scenes de la vie coniugale da Bergman, regia di Safy Nebbon con Laetitia Casta e Raphael Personnaz.

RODOLFO DI GIAMMARCO

1. La cupa di Mimmo Borrelli; Quartett di Roberto Latini; Echoes di Stefano Patti.

2. Benvenuto umano di Collettivo cinetico; I am Within Dewey Dell; Bad Lambs del balletto civile.

3. Carrozzerie n.o.t./Maura Teofili

4. Mimmo Borrelli per La cupa; Giorgina Pi per Settimo cielo; Massimo di Michele per Echoes di Naylor.

5. Luigi Ferrigno per La cupa; Raffaele Di Florio per Emone  di Antonio Piccolo; Luca Baldini per Sei di Roberto Latini.

6. n.a.

7. Gianfranco Berardi per Amleto Take Away; Pierfrancesco Favino per La notte poco prima delle foreste; Pippo Delbono per La gioia.

8. Ermanna Montanari per Fedeli d’amore; Eleonora Danco per Deversivo.

9. PerGiuseppe Di Tanno per Sei di Latini; Stefano Patti per Echoes.

10. Marianna Fontana ne La cupa; Alice Raffaelli nella Trilogia di Liv Ferracchiati.

11. Cous cous klan; dEVERSIVO; Emone di Antonio Piccolo.

12. Disgraced traduzione di Jacopo Gassmann.

13. Roberto Herlitzka; Glauco Mauri.

14. Il lavoro di Liv Ferracchiati; Terni Festival; il programma cartaceo che distribuisce la Biennale teatro e danza; Valerio Binasco per la personale su Pinter, Night Bar; il modo di lavorare di Lucia Calamaro che si pone sempre nella ricerca poetica di linguaggio non facile e che nello stesso produce un testo per il grande pubblico.

15. Nachlass di Rimini Protokoll; Iarna di Jon Fosse; They di Marianna Kavallieratos.

VINCENZA DI VITA

1. La buona educazione, Teatro di Dioniso / Piccola Compagnia Dammacco, regia di Mariano Dammacco: per l’attualità nella trattazione del tema della maternità esposto con grande attenzione al testo e alla recitazione. L’elettricità manifesta con geniale profondità e la cura per i dettagli scenografici lo rendono un prezioso modello di teatro che supera la crisi per esplorare la magia dell’autentico.

3. Tonio De Nitto, Francesca D’Ippolito e Raffaella Romano; I Teatri della Cupa: per riuscire a organizzare una ottima proposta teatrale che coinvolge i linguaggi del teatro, della danza, delle arti figurative privilegiando anche una programmazione volta a porre attenzione alle politiche dello spettacolo del vivo. L’impatto sul territorio e la folta presenza di un pubblico eterogeneo reca il senso della cura del trio pugliese.

4. Mariano Dammaco per La buona educazione (Teatro di Dioniso / Piccola Compagnia Dammacco): è evidente in ogni gesto e movimento scenico la direzione registica che porta la firma di Dammacco, la cui poetica rappresenta un eccezionale portato di liricità.

5. La buona educazione, Teatro di Dioniso / Piccola Compagnia Dammacco, regia di Mariano Dammacco: lo spazio scenico di Mariano Dammacco e Stella Monesi inserisce lo spettatore in un ambiente casalingo e surreale in cui elettricità e inorganico, polvere-sabbia-tempo e corpo-voce sono valorizzati con inedita attenzione.

7.n.a.

8. Elena Bucci per la sua interpretazione in Il teatro comico regia di Roberto Latini: privando di mero esercizio imitativo la commedia dell’arte restituisce alla tradizione un’attualissima e decisiva modalità che ci auguriamo diventi esempio definitivo per le generazioni a venire che intendano affrontare lo studio attoriale delle opere goldoniane.

11.Trilogia della fine del mondo di Mariano Dammacco per esplorare con innovazione e grazia, con uno stile narrativo raffinato ed eccellente, la variegata e molteplice lingua italiana restituendone un pregevole  risultato sulla scena.

13. Giancarlo Ilari, per la pregevole capacità attoriale mai disgiunta  dall’impegno politico e umano, per essere come lui stesso ama definirsi autentico: “attore, lavoratore e soprattutto antifascista”; Enzo Moscato.

14.Teatro dell’Acquario, perché dal 1976 costituisce un privilegiato e valido  luogo di residenza e produzione nella marginale e durissima provincia cosentina; Maximilian La Monica, la cui vocazione teatrale dapprima spesa come attore allievo di Perla Peragallo e poi in autonomia, oggi si traduce in un esclusivo impegno politico e intellettuale nel teatro. Per il lavoro editoriale continuativo e ricco attraverso il quale rende possibile la presenza della letteratura teatrale italiana e straniera, grazie alla casa editrice Editoria&Spettacolo, da lui diretta e fondata; Diverse Visioni di Margherita Ortolani per Blitz, progetto di educazione alla visione teatrale che costituisce a Palermo una preziosa possibilità di sperimentazione linguistica e di coinvolgimento culturale, rappresentando la più ricca e numerosa comunità di “giovani critici migranti” in Italia; Andrea Cosentino, per la capacità di imbastire con profondità e intelligenza profondi momenti comici, indagando con genialità il conformismo dei media grazie alla sua versatile capacità clownesca.

15. Nachlass dei Rimini Protokoll (Stefan Kaegi / Dominic Huber), perché la bellezza e dolcezza e la delicata e sensibile modalità con la quale viene affrontata la tematica della morte, ricorda che recitare e morire sono due grandi verità sacre dell’esistenza. L’opera è un gioiello di ingegneria e arte  che emoziona, stupisce e trasforma.

LORENZO DONATI

1. Overload di Sotterraneo, istantanea autobiografica sul nostro periodo storico, un prisma ironico-feroce-disperato che riflette un pensiero critico sulla società e sui rapporti privati, sulla storia e sul teatro; Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler-452, lavoro che si prende la responsabilità di dare i nomi alle cose abitando una città e le sue contraddizioni, considerando il presente come frammento della Storia.

2. Alphabet di Gruppo nanou, per la capacità di combinare la tensione narrativa con il nitore formale dimostrando che in casi eccezionali i vertici di questi due elementi sono del tutto coincidenti.

3. Al lavoro di sprovincializzazione del teatro italiano messo in atto da diversi anni da Roberto Casarotto; alla tenacia nel diffondere la danza in contesti urbani di Massimo Carosi in particolare al festival Danza Urbana.

4. Intendendo la “regia” non come la mera interpretazione di un testo, Licia Lanera per Roberto Zucco, visione d’autore dove la ferocia si genera per mancanza d’amore e dove il teatro la manifesta con esattezza grazie ai corpi e ai sogni di giovani attori e attrici; Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti di Archivio Zeta per Antigone. Nach und nebel, intendendo la “regia” non come rilettura critica di un classico ma come visione paratattica di scene in spazi aperti (il cimitero germanico sul passo della Futa) dove un classico specchia l’attualità, senza uscirne forzato ma mostrandoci in controluce i nostri giorni; Roberto Latini per Il teatro comico, intendendo la regia come discorso sull’attore e sulla recitazione sviluppato di spettacolo in spettacolo per un’intera carriera, il discorso di una marginalità culturale non vissuta come emarginazione.

5. Luigi De Angelis e Mara Cerri per le illustrazioni animate, veri e propri wall painting in movimento, per I libri di Oz di Fanny & Alexander; lo spazio scomposto e ricomposto in frames analogici luminosi in Alphabet di Gruppo nanou.

7. Gianfranco Berardi per Amleto take away, prova d’attore che conferma la maturità di uno dei migliori attori-autori del nostro teatro italiano; Marco Sgrosso per Il teatro comico; Lino Guanciale per La classe operaia va in paradiso.

9. Andrea Argentieri per Se questo è Levi e Docile; Marco D’Agostin per Avalanche.

11. La scrittura che intarsia realismo, realismo magico, fantasy e science-fiction di Gianni Farina (Menoventi) in Docile.

12.Gioie e dolori nella vita delle giraffe di Tiago Rodrigues.

13. Enzo Moscato.

14. Andrea Cosentino, non per uno spettacolo in particolare ma per la sua lunga opera di decostruzione dei linguaggi televisivi attraverso la clownerie, e in particolare per Telemomò, che attraversa i suoi lavori da anni; al lavoro di accompagnamento e cura di Aldes, vera e propria fucina delle nuove danze.

15. Nachlass di Rimini Protokoll, una scena di fantasmi, straordinaria riflessione sullo scomparire e sull’assenza (anche del teatro); Atlas des Kommunismus di Lola Arias, autofiction teatrale, linguaggio che si fa comunitario e così in grado di discutere le ferite aperte del recente passato.

ROBERTA FERRARESI

1.Pueblo di Ascanio Celestini;Overload di Sotterraneo; Il regno profondo della Societas Raffaello Sanzio.

2. Bermudas di MK; Alphabet di gruppo nanou; Bau 2 di Barbara Berti

3. Daniele Del Pozzo (curatore/dir. artistico GenderBender); Silvia Pagliano (Teatro delle Albe): Maura Teofili (Carrozzerie n.o.t.).

4. Massimiliano Civica per Belve; Motus per Panorama; Claudio Longhi per La classe operaia va in paradiso.

5. Paola Villani (scene di Curon Graun); Fabio Cherstich (scene di Jakob von Gunten); Fiamma Benvignati (costumi di Canti guerrieri).

6. Riccardo Fazi per Canti guerrieri.

7. Ascanio Celestini per Pueblo; Lino Guanciale per La classe operaia va in paradiso; Lino Musella per Ritratto di una nazione.

8. Alessandra De Santis per Belve; Monica Demuru per Belve; Annamaria Ajmone per Canti guerrieri.
9. Marco D’Agostin; Piero Di Tanno; Daniele Ninarello.

10. Alice Raffaelli; Matilde Vigna.

11. Calcinculo di Babilonia Teatri; Overload di Teatro Sotterraneo; Il regno profondo della Societas Raffaello Sanzio.

12. n.a.

13. Giancarlo Ilari

14. Liveworks di Centrale Fies: per il tentativo di mettere in dialogo il mondo del teatro e delle arti visive-performative, all’interno di cui si esprime una progettualità pratica e teorica di ampio respiro caratterizzata dalla dimensione della cura dei progetti e degli artisti e del sostegno ai percorsi in via di elaborazione che appartiene all’intero profilo e lavoro di Centrale Fies; Aldes: laboratorio di pratiche, produzioni e pensiero sulla danza che negli anni si è aperto ad altre realtà e generazioni più giovani, diventano uno degli incubatori di riferimento delle arti coreutiche in Italia; Gabriele Vacis, per l’ipotesi al tempo stesso teorica, storica, artistica e pratica di rimodulazione del senso, delle modalità e del ruolo del teatro ai tempi di una società dell’iper-spettacolo con il progetto dell’Istituto di Pratiche Teatrali per la Cura della Persona; Andrea Cosentino: per la lunga ricerca, anche se talvolta appartata, di un dialogo fra cultura mediatica pop e arti della scena fuori e dentro il teatro; Antonio Attisani: per il particolare percorso di studio e operatività culturale, accademico e militante, fra ricerca storica, teorica e pratica nel teatro che ultimamente si sta declinando nel campo del pensiero e della filosofia e che di recente è stato raccontato in diverse pubblicazioni in cui si testimoniano - oltre il percorso dell’autore - importanti episodi della cultura performativa degli ultimi decenni.

15. Kingdom di Agrupacion Sr. Serrano; Nachlass dei Rimini Protokoll.


RENZO FRANCABANDERA

1. Il regno profondo di Castellucci-Guidi.

2. Cappuccetto rosso di Michelangelo Campanale.

3.Roberto Casarotto.

4. Castellucci-Guidi per Il regno profondo.

5. Gianluca Sbicca per Freud o l’interpretazione dei sogni e Teatro Comico.

6. Calcinculo di Babilonia Teatri.

7.Ciro Masella per La masseria delle allodole, Occidente, ecc.

8. Aida Talliente per Non ho mani che mi accarezzino il viso.

9. PierGiuseppe Di Tanno per Sei.

10.Matilde Vigna per Spettri e Causa di beatificazione; Marta Pizzigallo per La scuola delle mogli.

11. Maleducazione transiberiana di Davide Carnevali; Il regno profondo di Castellucci-Guidi.

12.n.a.

13.Enzo Moscato; Giancarlo Ilari;Marconcini / Daddi.

14. Antonio Viganò; Rassegna Fuoriluogo/La Spezia; Teatro Acquario.

15. n.a.



LAURA GEMINI

1. Panorama dei Motus.

2. D’animanimale - azione per corpo e voce di Paola Bianchi e Ivan Fantini; Bermudas di MK.

3. Daniele Del Pozzo per Gender Bender.

4. Enrico Casagrande e Daniela Nicolò per Panorama.

5. Curon/Graun, OHT/ Filippo Andreatta.

6.Vittoria Burattini, Vincenzo Scorza e Mauro Sommavilla per In your Face di Ateliersi.

7. Lino Musella per Ritratto di una nazione; Alberto Astorri per Follìar.

8. Paola Tintinelli per Follìar.

9. Andrea Argentieri.

10. Chiara Bersani.

11.Storia di un’amicizia riscrittura da Elena Ferrante di Chiara Lagani; Calcinculo di Babilonia Teatri; Tropicana di Francesco Alberici.

12. Gioie e dolori nella vita delle giraffe di Tiago Rodriguez; Settimo Cielo di Caryl Churchill.

13. Enzo Moscato; Giancarlo Ilari; Marcello Sambati.

14. Andrea Cosentino per il lungo lavoro di decostruzione dei codici televisivi attraverso surrealismo e clownerie, in particolare per il progetto Telemomo che attraversa i suoi spettacoli da anni; Progetto LiveWorks di Centrale Fies: Un ambiente dinamico e rischioso, in grado di radunare creatività da tutto il mondo e racchiuderle in un alveare controverso. La performance internazionale arriva in Italia tramite questo progetto ed esprime tutta la sua feconda fragilità e forza politica.

15. 105: international society for the creatively maladjusted di Nana Bilus Abaffy; Nachlass di Rimini Protokoll; P-Project di Ivo Dimchev.

GIGI GIACOBBE 

1. Enrico IV da Pirandello di Carlo Cecchi : una maschera un po’ bizantina un po’ napoletana con un finale memorabile dopo aver ucciso il suo rivale in amore, il barone Belcrredi, “Alzati che domani dobbiamo fare un’altra replica”; Edipo a Colono di Sofocle al Teatro greco di Siracusa, regia di Yannis Kokkos: le entrate dei personaggi principali sono accompagnate sempre, forse per una tradizione greca o forse perché Kokkos è stato un fan di Angelopoulos e dei suoi film (per tutti valga come esempio La recita) dalla presenza di un nugolo di donne e uomini vestiti di nero, creando emotivamente un forte  impatto visivo e un bell’effetto teatrale; Tamerlano di Marlowe secondo Luigi Lo Cascio.

2. Come le ali  2ª Meditazione su Caino e Abele, da un’idea di Nello Calabrò e Roberto Zappalà. 

3. Settimio Pisano di Primavera dei Teatri (Castrovillari); Orazio Torrisi per Teatro Brancati (Catania). 

4. Luigi Lo Cascio per il Tamerlano da Marlowe interpretato da Vincenzo Pirrotta: minuzioso lavoro  dal carattere cinematografico - primi piani, campi corti-lunghi e piani sequenza, per via che alcuni personaggi scendevano in sala - uno spettacolo di tre ore in due tempi leggibile e godibile in tutte le sue parti; Emma Dante per Eracle di Euripide al Teatro greco di Siracusa: visionario spettacolo in cui aleggia eros e thanatos;Roberto Andò per In attesa di giudizio: non era facile innestare il testo di Thomas Bernard È una commedia? È una Tragedia? (1967) al libello del giurista e scrittore nuorese Salvatore Satta scomparso nel 1975 titolato Il mistero del processo che assembla una serie di saggi scritti tra il 1949 e il 1958.

5. Francesco Esposito per i costumi del Re Lear di Shakespeare secondo Barberio Corsetti: i protagonisti erano agghindati con costumi dagli intensi colori compreso quello tutto rosso-damascato di Ennio Fantastichini nel ruolo del titolo; Daniela Cernigliaro per costumi e maschere (coturni, Simpson, pupi siciliani…) de I Cavalieri di Aristofane, regia di Giampiero Solari (al Teatro greco di Siracusa); le coreografie di Manuela Lo Sicco per l’ Eracle di Euripide, regia di Emma Dante (al Teatro greco di Siracusa).

6. Roy Pace per le musiche de I Cavalieri di Aristofane al Teatro greco di Siracusa; Dickie Landry e Kinan Azmeh per le originali musiche dissonanti, astratte di Oedipus di Bob Wilson (al Teatro grande-Parco Archeologico di Pompei).

7. Gianfranco Berardi per Amleto take away: con lui si ha l’impressione di fare un acrobatico giro sulle montagne russe… e senti il cuore che t’arriva in gola quando lo vedi entrare in scena tenendosi legato come un Cristo ad un banner rosso; PierGiuseppe Di Tanno per Sei di Roberto Latini: somigliante all’inizio a quello stilita nel film Simon del deserto di Luis Buñuel, solo che qui il personaggio non è appollaiato su alta colonna di pietra, ma su una struttura rettangolare di metallo non più di due metri, indossando lucidi fuseaux neri, una canotta bianca e una maschera da zanni al volto; Massimo De Francovich in Edipo a Colono di Sofocle al Teatro greco di Siracusa: ci offre un’interpretazione straordinaria per asciuttezza e chiarezza di linguaggio, propiziato dalla bella traduzione di Federico Condello e ci consegna un Edipo vigoroso e dolente allo stesso tempo, di cui serberemo memoria.

8. Ottavia Piccolo nel ruolo di Haifa Ghermal in Occident Express di Stefano Massini: donna anziana di Mosul, (città dell'Iraq, capitale assira citata nella Bibbia col nome di Ninive) che con la nipotina di 4 anni in braccio affronta un viaggio incredibile a piedi e con mezzi vari durato 118 giorni e che la condurranno infine a Stoccolma dopo aver percorso cinquemila chilometri: il tutto espresso in un cuntu o un melologo di 90 minuti in cui l’attrice si lascia cullare dalle dolenti musiche dei violini, dei clarinetti e delle percussioni quando le tinte del  racconto si fanno più tragiche; Serena Barone formidabile nei panni d’un vecchio Anfitrione in Eracle di Euripide secondo Emma Dante, ridotta su sedia a rotelle e stampelle che si esprime con vocina gracchiante e sibilante, simile a quella di Enzo Vetrano dagli accenti palermitani di scuola Perreira; Guia Jelo ne I Civitoti in pretura di Nino Martoglio al Teatro Brancati di Catania: straordinaria attrice etnea, qui interpreta la civitota Francesca Stònchiti detta Cicca di professione lavandaia, che nella sua coloratissima e personalissima testimonianza in pretura, si esprime in un grammelot etneo,  spesso incomprensibile ma dal grande effetto comico e farsesco, roteando sulla scena di Jacopo Manni come una trottola avvoltolata nei suoi ampi abiti (quelli di Sara Verrini), cercando con i suoi occhietti luccicanti e penetranti come laser il consenso del pubblico che l’applaude volentieri.

9. Michelangelo Carvello (1995) e Marcello Manzella interpreti di Quarantena di Auretta Sterrantino (Carvello/Cervantes…, Manzella/Caravaggio, cercano di entrare in quelle geniali anime muovendosi come due duellanti in una navata della chiesa gotica di Santa Maria Alemanna di Messina, con il pubblico tutt’intorno, lungo uno scivolo ligneo che culmina con una pala dai tratti astratti tagliata nel mezzo come fosse una quinta); Francesco Natoli (1991) per Sei di Spiro Scimone. 
10. Zoe Pernice (1989) in Sei di Spiro Scimone nel ruolo della Figliastra, in mini abito nero interpretato con sensuale voluttà e spiccato senso erotico; Chiara Mancuso (1990) nel ruolo di Frida in Enrico IV di Cecchi; Elisabetta Raimondi Lucchetti (1992) in Il diario di Adamo ed Eva di Dario De Luca al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari. 

11. Occident Express di Stefano Massini; Il giuramento di Claudio Fava; Sei di Spiro Scimone. 

12. n.a.

13. Carlo Cecchi; Umberto Orsini; Glauco Mauri.

14. Teatro dell’Acquario (centro Rat) di Cosenza nato nel settembre del 1974 diretto da Antonello Antonante da ben 44 anni all’insegna della sperimentazione teatrale e della nuova drammaturgia; vorrei segnalare, se possibile, un giovane drammaturgo di Patti (ME) che di nome fa Simone Corso di anni 28, autore almeno di tre pièces interessanti tra il politico e il fantastico che ho visto e recensito (Contrada Acquaviola n.1;  Vinafausa. In morte di Attilio Manca;  Lo scoglio del Mannaro) e di cui sentiremo ancora parlare; e infine, cosa rara in Italia, vedere rappresentato da 18 anni Copenaghen di Michael Frayn con un trio d’interpreti eccezionali quali, Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice alle prese con un thriller scientifico-politico a tre voci che rapisce gli spettatori: un vero tuffo nel passato per chiarire cosa avvenne nel lontano 1941 quando il fisico Heisenberg fece visita al suo maestro Bohr, alla vigilia del primo devastante uso della Bomba atomica.
15.L'amant di Marguerite Duras interpretato da Isabelle Huppert al Napoli Teatro Festival; L’Étranger di Jean-Claude Gallotta per conto della C.ie Émile Dubois, ispirato a Camus, per il Festival “La Francia in Scena”, promosso dall’Institut Français e dalla Fondazione Nuovi Mecenati al Teatro Libero di Palermo. 

MADDALENA GIOVANNELLI

1. Orestea di Anagoor; La Cupa di Mimmo Borrelli; Overload di Teatro Sotterraneo.

2. Alphabet di Gruppo nanou; If if then di Jenna; Bermudas di MK.

3. Andrea Cerri per Fuori Luogo La Spezia; Maura Teofili per Anni luce di Carrozzerie n.o.t.; Attilio Cristiani e Alessandra De Santis per Danae Festival.

4. Motus per Panorama; Teatro Sotterraneo per Overload; Anagoor per Orestea.

5. OHT per Curon/Graun; Motus per Panorama.

6. Riccardo Fazi Muta Imago per Canti guerrieri; MK per Bermudas.

7. Lino Musella per Ritratto di una nazione; Marco Sgrosso per Il teatro comico.

8. Monica Demuru per Belve; Paola Tintinelli per Follìar.

9. Marco D’agostin; Daniele Ninarello.

10. Matilde Vigna; Alice Conti.

11. La buona educazione di Mariano Dammacco; Scavi di Deflorian/Tagliarini; Tropicana di Frigoproduzioni.

12. n.a.

13. Marcello Sambati; Giancarlo Ilari; Enzo Moscato.

14. Aldes, fucina di  incubazione per la danza italiana; LiveWorks di Centrale Fies; DOM Delogu/Sirna.

15. Nicola Gunn di Piece for Person and Ghetto Blaster; Nachlass dei Rimini Protokoll.

GRAZIANO GRAZIANI

1. Pueblo di Ascanio Celestini; Overload di Teatro Sotterraneo.

2. Euforia di Habille D’eau.

3. Francesca Corona per Short Theatre; Maura Teofili per Carrozzerie n.o.t. / Anni luce.

4. Licia Lanera per Roberto Zucco; Roberto Latini per Il teatro comico; Armando Punzo per Beatitudo.

5. Beatitudo della Compagnia Della Fortezza; Moby Dick del Teatro Dei Venti; Curon di OHT.

6. Calcinculo di Babilonia Teatri.

7. Ascanio Celestini per Pueblo; Alberto Astorri per Follìar; Lino Musella per Ritratto Di Una Nazione.
8.Eleonora Danco per dEVERSIVO; Paola Tintinelli per Follìar; Alessandra Cristiani per Clorofilla.

9. Pier Di Tanno per Sei di Fortebraccio Teatro.

10. Chiara Bersani per Gentle Unicorn; Alice Raffaelli per la Trilogia di Liv Ferracchiati.

11. Overload di Teatro Sotterraneo; Pueblo di Ascanio Celestini; Tropicana di Francesco Alberici.

12.Settimo Cielo di Caryl Churchill; Gioia e dolori nella vita delle giraffe di Tiago Rodrigues.

13. Marcello Sambati; Giancarlo Ilari.

14. Andrea Cosentino; Aldes; DOM di Delogu/Sirna.

15. Nachlass Di Rimini Protokoll; Trigger of Happiness di Ana Borralho e Joao Galante.

KATIA IPPASO

1. Il teatro comico di Roberto Latini; Afghanistan di Teatro Dell'elfo; Orestea di Anagoor.

2. Euforia di Silvia Rampelli.

3. Alessandra de Santis per Danae Festival; Daniele Del Pozzo Gender Bender; Marzia Teofili Carrozzerie n.o.t.

4. Mario Martone per Tango glaciale Reloaded; Bruni e De Capitani per Afghanistan: enduring freedom; Lorenzo Gioielli per La notte prima delle foreste.

5. Gregorio Botta per Delitto/Castigo di Rubini; Marco Rossi per Freud o l'interpretazione dei sogni; Gregorio Zurla per Antigone di Tiezzi.

6. Arturo Annecchino per Night Bar; Settimo Cielo di Giorgina Pi.

7. Gianfranco Berardi per Amleto Take Away; Carlo Cecchi per Enrico IV; Marco Sgrosso per Il teatro comico.

8. Elena Bucci per Il teatro comico; Ermanna Montanari per Va pensiero; Paola Lattanzi per gli spettacoli di Enzo Cosimi.

9. Piergiuseppe Di Tanno.

10.Federica Rosellini.

11. Overload di Teatro Sotterraneo; Il giorno di un Dio di Cesare Lievi; Fedeli d'amore di Marco Martinelli.

12.Disgraced, regia di Jacopo Gassman.; Afghanistan: enduring freedom.

13.Enzo Moscato; Marcello Sambati.

14. Compagnia del Sole di Anaclerio-Albanese; Il capitale di Marx,  progetto di Marco Lucchesi per il Teatro di Roma; Le possibilità della gioia di Gianni Manzella, libro su P. Delbono. 

15. Horror di Jakop Ahlbom.

SERGIO LO GATTO

1. Il regno profondo di Claudia Castellucci e Chiara Guidi: Il viaggio dello spettatore in un universo di segni solo a parzialmente raggiungibile, la gentile perizia nella messinscena, la radicalità nella scrittura dei corpi; Overload di Teatro Sotterraneo: l’urgenza di parlare di oggi, del presente, della gabbia che ci attende sempre, con un linguaggio complesso e maturo.

2. Euforia di Silvia Rampelli / Habillé d’eau: la creazione di un immaginario concreto e tangibile. Eleganza e mistero sono le componenti di questo raffinato frammento di racconto dei corpi e delle movenze, nella descrizione attenta del corpo nella sua sempre incompleta evoluzione.

3. Daniele Del Pozzo per Gender Bender: una rassegna vitale e sempre attenta alle aporie del contemporaneo. Curiosa e coraggiosa; Francesco Montagna e Maura Teofili per Carrozzerie n.o.t. Roma: agguerriti e indipendenti, in grado di dar vita a uno spazio militante eppure discreto, che ospita artisti da tutta Italia per offrire spazio e tempo di lavoro alla creazione in un contesto cittadino mutilato, in grado anche di interfacciarsi con una realtà istituzionale complessa e radicata come Romaeuropa Festival.

4.Chiara Guidi per Il regno profondo: grande ordine spaziale e regia vocale a un livello estremo, in grado di portare lo spettatore negli interstizi e nelle pause di un testo complesso e stratificato.

5. Panorama di Motus: La capacità di organizzare nello spazio narrazioni incongruenti e composite, colori, suoni e sorprese per mantenere lo spettatore attento ai rivolgimenti delle personalità convocate in scena. E l’utilizzo sapiente della drammaturgia digitale; Moby Dick di Teatro dei Venti: un lunghissimo processo di creazione, gestazione e contatto con il territorio, che ha portato a creare una struttura imponente, artigianale e complessa, integrata con il tessuto urbano e apprezzata e lodata anche all’estero; Benvenuto umano di CollettivO CineticO: creativo, artigianale, tecnologico, curato e di forte impatto visivo, un ambiente totalmente dedicato alla performance.
6. Settimo Cielo di Giorgina Pi (Collettivo Angelo Mai): capacità di convocare dentro al mezzo teatrale l’esperienza variegata di un luogo come l’Angelo Mai, attraversato da diverse personalità della scena musicale romana e nazionale; Calcinculo di Babilonia Teatri: Integrare con ironia il retaggio pop di questo momento storico dentro agli strati della creazione teatrale, mostrando la frizione tra la banalità del presente e la sfacciata denuncia delle sue contraddizioni.

7. Lino Musella per Ritratto di una nazione: un attore d’eccezione, versatile e pieno di talento, in attesa di un riconoscimento da troppo tempo; Flavio Albanese per Canto la storia dell’astuto Ulisse: una grande passione, carisma e una rara capacità di tenere il palco, evocare atmosfere, modulare la voce in costante attenzione delle reazioni degli spettatori, compresi quelli delle giovanissime generazioni.

8.Marta Ciappina (Bermudas di MK-KLM): interprete d’eccezione di diverse produzioni di danza italiana e internazionale. Competente e appassionata; Francesca Zaccaria per Carnet Erotico: trasformista, muscolare, sincera, una danzatrice; Alessandra Cristiani per Clorofilla: in grado di convocare nel corpo poesia, smarrimento e nudità, da sempre impegnata nel portare nuovi segni nel teatro di pelle e movimento.

9.Daniele Ninarello: coreografo, performer e pedagogo tra i più creativi e produttivi della propria generazione; Marco D’Agostin: umile e combattivo, interprete e coreografo all’attacco dei migliori percorsi per una coreografia e un’immagine corporea contemporanee e raffinate; Piergiuseppe Di Tanno per Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?: performer di raffinata fattura, riassume il proprio spazio vitale nei limiti voluti da una regia di cui si fa partecipe, interprete, divinatore, illusionista, con grandi capacità di utilizzo del corpo e dello sguardo in maschera.

10. Chiara Bersani per Gentle Unicorn: alla continua ricerca dei limiti del proprio corpo, umile e agguerrita nelle figure del corpo e nella drammaturgia dell’immagine; Francesca Pennini per Benvenuto Umano; una delle presenze sceniche femminili più potenti della nuova creazione di questi anni. 

11. Il regno profondo di Claudia Castellucci: poesia allo stato puro, riconvertita in parola per il teatro, con la sapienza di saper stare nello spazio di corpo e parola; Calcinculo di Babilonia Teatri: completa visione delle matasse intellettuali e della prassi del mondo contemporaneo. Grande capacità di adattarsi alle esigenze della scena. Immancabile schiettezza; Tropicana di Francesco Alberici: complessa operazione di innesto tra biografia degli interpreti, aneddotica nazionalpopolare e riflessione sui meccanismi creativi del teatro.

12. Settimo Cielo di Churchill: sorprendente riscrittura del presente che viviamo, scritta anni fa, tra xenofobia e impossibilità di immaginare un reale futuro; Afghanistan - Il grande gioco di Blessing, Grieg, Hutchinson, Jeffreys, Wilkinson: capacità di stare dentro al presente senza dimenticare la memoria storica e osservare la realtà attraverso il delicato filtro del teatro; Disgraced di Akhtar: il dramma della diffidenza proiettato nel salotto borghese che ritrae gli stessi spettatori di un teatro troppo spesso ipocrita.

13.Marcello Sambati: costantemente a cavallo tra arti sceniche e poesia, la potenza della fonetica e dell’evocazione riassemblata in un corpo che riesce a materializzarsi sul palco; Giancarlo Ilari: una memoria storica delle avventure del teatro universitario, internazionale, ingenuo e per questo vero; Enzo Vetrano e Stefano Randisi per Il Sud di questo paese fatto teatro.

14. Andrea Cosentino: per la sua capacità di reinventare e decistruire il comico come genere, come filosofia, come tecnica scenica, come approccio alla spettatorialità partecipata, tra clownerie, teatro di figura, narrazione, improvvisazione e tecniche di affezione negoziate con lo spettatore; per la sua scelta di essere sempre popolare e indifferente alle azioni di sistema; DOM- Leonardo Delogu e Valerio Sirna: in particolare per il loro progetto L’uomo che cammina, entità ibrida e porosa che riesce ad adattarsi ai contesti esplorandoli in un appassionato rapporto con il territorio e con il sentire di territori sconosciuti, che si fanno conosciuti nel momento del contatto; Compagnia del Sole (Marinella Anaclerio e Flavio Albanese / progetto Beato Angelico): una compagnia di “teatro popolare” di lunga vita e continuo ingegno, in grado di portare il teatro a ogni generazione, attraverso progetti compositi e collaborazioni feconde, in maniera trasversale ai circuiti e ai quartieri del teatro; Progetto LiveWorks di Centrale Fies: un ambiente dinamico e rischioso, in grado di radunare creatività da tutto il mondo e racchiuderle in un alveare controverso. La performance internazionale arriva in Italia tramite questo progetto ed esprime tutta la sua feconda fragilità e forza politica.

15. Nachlass  di Rimini Protokoll: un esperimento di contatto con lo spettatore che chiama in causa coscienza politica e responsabilità sociale; P- Project di Ivo Dimchev: una feconda provocazione, che riesce a evitare ogni interpretazione dell’opera d’arte che non sia quella del presente.

FAUSTO MALCOVATI

1. La classe operaia va in paradiso.

2. Vangelo#2 progetto artistico di Sieni-Cuticchio.

3.Settimio Pisano.

4.Motus per Panorama.

5. Paola Villani per Curon/Graun.

6. Beatitudo.

7. Tindaro Granata per La bisbetica domata.

8. Federica Rosellini per i due spettacoli in Lizza.

9. Riccardo Buffonini.

10. Marina Occhionero.

11. La  cupa.

12. Afghanistan.

13. Mimmo Cuticchio.

14. Il libro di Gianni Manzella La possibilità della gioia.

15. Le tre sorelle.

GIANNI MANZELLA

1. La gioia, regia di Pippo Delbono; Il seme della tempesta, regia di Cesare Ronconi / Teatro Valdoca; Orestea, regia di Simone Derai / Anagoor.

2. Petruska, coreografia di Virgilio Sieni.

3. n. a.

4. Federico Tiezzi per Freud o l’interpretazione dei sogni; Carlo Cerciello per Regina madre. 

5. Marco Rossi per Freud o l’interpretazione dei sogni; Gregorio Zurla per Antigone; Bosul Kim e Seung Ho Jeong per Panorama.

6. Le arie verdiane di Va pensiero.

7. Fabrizio Gifuni  per Freud o l’interpretazione dei sogni.

8. Elena Ghiaurov per Freud o l’interpretazione dei sogni.

9. n. a.

10. Matilde Vigna  per Spettri.

11. Va pensiero di Marco Martinelli; Sei di Spiro Scimone; Orestea di Simone Derai e Patrizia Vercesi.

12. Panorama di Erik Ehn e Daniela Nicolò.

13. Giovanna Daddi e Dario Marconcini. Si intitola Quasi una vita lo spettacolo che Roberto Bacci e Stefano Geraci hanno dedicato ai due attori, alla loro altra vita trascorsa sulla scena densa di incontri e di avventure. 

14. Thierry Boutemy, straordinario “flauriste” che ha dato colore a La gioia di Pippo Delbono.

15. Chekhov’s first play, regia di Ben Kidd e Bush Moukarzel / Dead Centre.

FERNANDO MARCHIORI

1. Overload di Teatro Sotterraneo; Freud o l’interpretazione dei sogni di Federico Tiezzi.

11. Abu sotto il mare di Pietro Piva.

13. Umberto Orsini.

ENRICO MARCOTTI

1.Beatitudo di Punzo; La cupa di Mimmo Borrelli.

2. Avalanche di Marco D'Agostin.

3. Luca Ricci per il festival Kilowatt; Letizia Bravi per Satiri di storie festival; Jacopo Maj per L'altra scena - festival di teatro contemporaneo.

4. Leonardo Lidi per Spettri da Ibsen; Ruth Shammah per Cita a ciegas di Mario Damient; Marco Lorenzi per Platonov.

5. Paolo di Benedetto per le scene di Uomini e no di Rifici; Gianluca Sbicca per i costumi di Freud o l'interpretazione dei sogni di Federico Tiezzi; Emanuela Dall'Aglio per i costumi di Beatitudo.

6. Andrea Salvatori per le musiche di Beatitudo.

7. Massimiliano Speziani per Essere bugiardo; Gianfranco Berardi per Amleto take away; Tindaro Granata per La bisbetica domata.

8. Mariangela Granelli per Essere bugiardo; Livia Gionfrida per Gioia; Antonella Questa per Infanzia felice.

9. Francesco Meola per Io non sono un gabbiano; Riccardo Buffonini per Lunga giornata verso la notte; Alessandro Bandini per Uomini e no.

10. Elena Rivoltini per Uomini e no di Carmelo Rifici; Elisabetta Raimondi Lucchetti per Il diario di Adamo ed Eva di Dario De Luca; Matilde Vigna per Spettri, regia di Leonardo Lidi.

11. Essere bugiardo di Carlo Guasconi; La scuola delle scimmie di Bruno Fornasari; Amleto Take Away di Berardi e Casolari.

12. Cita a ciegas di Mario Damient

13. Dario Marconcini per Quasi una vita; Enzo Moscato; Giancarlo Ilari

14. Tutto il mondo è un palcoscenico, progetto teatrale itinerante di Francesca Mazza e Angela Malfitano sviluppato in luoghi non teatrali con un gruppo di attori di formazione diversa; Atir per la resistenza e il vagabondaggio; Danae festival che quest'anno compie 20 anni vita.

15. Il giardino dei ciliegi di Dodin; Nachlass dei Rimini Protokoll. 

MASSIMO MARINO

1. Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler-452, tra messa in scena della realtà e slancio poetico; Il regno profondo di Guidi-Castellucci, un viaggio meraviglioso nell’arte del teatro e della riflessione sulla vita di due maestre; La gioia di Pippo Delbono, visto l’ultimo giorno delle recite bolognesi, uno spettacolo che si sta cercando, che inquadrano un giorno ha raggiunto la magica trasparenza delle opere perfette e insidianti.

2. Clorofilla di Sambati-Cristiani-Vita-Staropoli, oltre la danza; Atlante; Nudità, uno spettacolo in lungo movimento di Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio.

3. Daniele Del Pozzo per quel festival necessario, intelligente, coraggioso che è Gender Bender; Edoardo Donatini per le visoni e le suggestioni di molti molti anni di Contemporanea; Antonio Latella per la sua bella, coraggiosa, mai scontata Biennale Teatro.

4. Roberto Latini per Sei e per Il teatro comico, atti diversi di continuo, coerente lavoro sulla rappresentazione, acceso dal gusto di cimentarsi con attori-storie come quelli provenienti dal Teatro di Leo; Armando Punzo per la meravigliosa visione di cristallo di Beatitudo e per come precipita in macchine teatrali implacabili vite differenti; Anagoor per Orestea, opera dilagante, viaggio potente , antico-contemporaneo, nel mistero, nella tragedia, nel sacrificio**; un quarto pensierino (lo so che non si può, ma è necessario: consideratelo un ex-aequo con Anagoor, e gli ex-aequo ci sono perfino nelle premiazioni…), a Tiezzi, per il Freud, un suo spettacolo di nuovo veramente ricco di regia.

5. Marco Rossi per Freud o l’interpretazione dei sogni e le sue porte (e visioni) psichiche e per il basculante palchetto da commedia dell’arte del “teatro comico” di latini; Alessandro Marzetti; e Armando Punzo per le visoni di Beatitudo, per il cortile di un carcere trasformato in un Aleph; Max Mugnai per le sue luci, l’altro personaggio degli assoli di Latini.

6. Gianluca Misiti, le sue musiche sono ancora un altro protagonista degli spettacoli di Latini; 

Andrea Salvadori, per le atmosfere sognanti di Beatitudo.

7. Marco Sgrosso per Il teatro comico di Latini; PierGiuseppe Di Tanno, per Sei di Latini, una forza, per me una rivelazione; Dario Marconcini: semplicemente meraviglioso e commovente, un grandissimo maestro, nello spettacolo-riepilogo Quasi una vita. Scene dal Chissadove.

8. Monica Demuru, casalinga disperata in Belve di Pirozzi-Civica, perfetta nei ritmi e nei trasalimenti; Ermanna Montanari per Va pensiero dove disegna un personaggio pieno di contrasti con suprema maestria;Giovanna Daddi, partner di una vita di Marconcini, come lui meravigliosa e commovente nello stesso spettacolo-riepilogo Quasi una vita. Scene dal Chissadove.

9. Marco D’Agostin, coreografo, danzatore, giovane maestro.

10. Matilde Vigna, in scena con due spettacoli, presenza carismatica e mobilissima, cupa, tormentata, solare allo stesso tempo; Silvia Costa, performer rigorosa, sperimentatrice audace.

11. Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler-452; Va pensiero di Marco Martinelli, uno sguardo mordace e acuto a un’altra Emilia, infiltrata di miasmi, sotto i miti;Il regno profondo, una gara tra buio e intelligenza che trasporta.

12. n.a.

13. Qui i nomi hanno in sé le loro giustificazioni: Enzo Moscato; Dario Marconcini con Giovanna Daddi; Marcello Sambati.

14. Al teatro da camera di casavuota di Alessandro Berti, spazio di formazione, creazione, esperienze profonde; alla ripresa del teatro delle Albe Nere con Thioro; a Gianni Manzella per il libro La possibilità della gioia, osservazione partecipe frutto di una perlomeno quindicinale vicinanza a Pippo Delbono; ad Antonio Viganò per il suo lavoro di ascolto continuamente fuori dai canoni, sorprendente, che ha prodotto spettacoli come il recente Otello.

15. Nachlass dei Rimini Protokoll, sprofondamento nella morte post-industriale; Chekhov’s first play dei Dead Centre, un’invenzione continua, una crudele commedia intellettuale con la lingua dei nostri giorni.

LEONARDO MELLO

1. Freud o l’interpretazione dei sogni di Stefano Massini, regia di Federico Tiezzi; Overload di Teatro Sotterraneo.

2. Bermudas di MK.

3. Settimio Pisano (Primavera dei Teatri); Silvia Pagliano (Teatro delle Albe); Francesca Corona (Short theatre).

4. Federico Tiezzi per Freud o l’interpretazione dei sogni; Giorgio Sangati per I due gentiluomini di Verona.

5. Marco Rossi per Freud o l’interpretazione dei sogni.

6. Calcinculo di Babilonia Teatri.

7.Gianfranco Berardi per Amleto Take Away.

8. Federica Ciminiello e Margherita Cau per Benedetta.

9.Alessandro Cosentini; Francesco Rizzo.

10.Chiara Bersani.

11. Calcinculo di Babilonia Teatri; La Cupa di Mimmo Borrelli.

12. n.a.

13. Enzo Moscato; Umberto Orsini; Gianfranco De Bosi.

14. Mimmo Sorrentino per il suo impegno nell’ambito del teatro-carcere; il libro di Angela Albanese, Identità sotto chiave. Lingua e stile nel teatro di Saverio La Ruina, Quodlibet; Antonio Viganò.

15. n.a.

ROSSELLA MENNA

1. Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler - 452; Beatitudo della Compagnia della Fortezza; Pueblo di Ascanio Celestini.

2. Euforia di Habillé d’Eau; Bermudas di MK; Alphabet di Gruppo Nanou. 

3. Daniele Del Pozzo; Silvia Pagliano; Francesca Corona.

4. Kepler – 452 per Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso; Archivio Zeta, per Vizio di Forma; Motus per Panorama.

5. Beatitudo della Compagnia della Fortezza; Gretel e Hansel di Emanuela Dall’Aglio e Mirto Baliani; Curon/Graun di OHT.

6. Beatitudo della Compagnia della Fortezza; In your Face di Ateliersi; Vizio di forma di Archivio Zeta.

7. Lino Musella per Ritratto di una nazione; Lino Guanciale per La classe operaia va in paradiso.

8. Alessandra Cristiani per Clorofilla; Monica Demuru per Belve.

9. Marco D’Agostin; Andrea Argentieri; Francesco Alberici.

10. Silvia Costa; Giorgia Nardin.

11. Scavi di Deflorian - Tagliarini; Il regno profondo. Perché sei qui? di Societas Raffaello Sanzio; Va pensiero di Teatro delle Albe.

12. Disgraced di Ayad Akhtar.

13. Enzo Moscato; Giancarlo Ilari.

14. Casavuota di Alessandro Berti; Gianni Manzella, La possibilità della gioia; Aldes.

15. Checov’s first play di Dead Centre; Le tre sorelle di Simon Stone.

VALERIA OTTOLENGHI

1. Fratelli di Collovà; Quasi una vita; Infanzia felice.

2. Avalanche.

3. Teatro Necessario per Tutti matti per Colorn; Carlo Ferrari per Fontanellat; Michalis Traitsis per Balamòs.

4. Leonardo Lidi per Spettri; Marco Isidori/ Marcido per Re Lear; Claudio Collovà per Fratelli.

5. Paolo di Benedetto per le scene di Uomini e no di Rifici; Emanuela Dall'Aglio per i costumi di Beatitudo.

6. Andrea Salvatori per le musiche di Beatitudo.

7. Paolo Pierobon per Fine pena: ora; Gianfranco Berardi per Amleto take away; Tindaro Granata per La bisbetica domata.

8. Sandra Soncini nelle diverse produzioni Lenz; Livia Gionfrida per Gioia; Antonella Questa per Infanzia felice.

9. Francesco Meola per Io non sono un gabbiano; Riccardo Buffolini per Lunga giornata verso la notte.

10. Elena Rivoltini per Uomini e no; Elisabetta Raimondi Lucchetti per Il diario di Adamo ed Eva; Matilde Vigna per Spettri.

11. Infanzia felice di Antonella Questa; Gioia di Livia Gionfrida; Amleto Take Away di Berardi e Casolari.

12. Cita a ciegas di Mario Damient.

13. Dario Marconcini & Giovanna Daddi; Enzo Moscato: Gigi Dall’Aglio, in particolare per L'Istruttoria.

14. Tutto il mondo è un palcoscenico, progetto teatrale itinerante di Francesca Mazza e Angela Malfitano; Atir per la resistenza e il vagabondaggio; Voci Erranti/ Carcere di Saluzzo/ Grazia Isoardi.

15. Il giardino dei ciliegi di Dodin; Nachless di Rimini Protokoll.

LAURA PALMIERI

1. La classe operaia va in paradiso; Freud o l’interpretazione dei sogni; Le rovine circolari. Cerco il volto che avevo prima che il mondo fosse creato.

2. Silvia Rampelli per Euforia; Michela Lucenti per Bad Lamb.

3. Francesca Corona (Short Theatre); Luca Ricci (Kilowatt).

4. Armando Punzo per Le rovine circolari; Claudio Longhi per La classe operaia va in paradiso; Federico Tiezzi per Freud.

5. Guia Buzzi per la scenografia de La classe operaia va in paradiso; Marco Rossi per la scenografia di Freud o l’interpretazione dei sogni; Maria Federica Maestri per la scenografia de Il Gran teatro del mondo/Lenz.

6. Andrea Salavadori Le rovine circolari; Gianluca Misiti per Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?; Collettivo Angelo Mai per Settimo Cielo.

7. Lino Guanciale per La classe operaia va in paradiso; Marco Foschi per Freud; Fabrizio Gifuni per Freud.

8. Chiara Guidi e Claudia Castellucci ex aequo per Il regno profondo; Debora Zuin per Freud.

9. Tutti gli attori maschi di Giuramenti, Teatro Valdoca; Nicola Borghesi/ Kepler - 452 per Il giardino dei ciliegi; Pier Giuseppe Di Tanno per Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?.

10.Greta Cappelletti, Alice Raffaelli, Laura Dondi per Un eschimese in Amazzonia.

11. Il regno profondo. Perché sei qui di Claudia Castellucci; Un eschimese in Amazzonia di Liv Ferracchiati; Il giardino dei ciliegi, trent’anni di felicità in comodato d’uso di Aiello, Baraldi, Borghesi.

12.Settimo Cielo di Caryl Churchill.

13.Enzo Moscato; Glauco Mauri; Mimmo Cuticchio.

14.Mariangela Gualtieri, per la potenza delle sue parole poetiche che porta in teatro, coinvolgendo un pubblico sempre più numeroso intorno ad un linguaggio alto; Motus, per la coerenza artistica e politica con cui Enrico Casagrande e Daniela Nicolò costruiscono da oltre 30 anni i loro spettacoli, profondamente calati nel nostro presente; Daniele Timpano e Elvira Frosini brillanti, intelligenti, originali interpreti e autori,  che si sono sempre più imposti sulla nostra scena in questi ultimi anni raccontando la storia del nostro paese con uno sguardo libero da ogni ideologia; Kepler-452, come rivelazione di questa stagione.

15. Empire di Milo Rau; Atlas des kommunismus di Lola Arias; Nachlass dei Rimini Protokoll.

LORENZO PAVOLINI

1. Freud o l’interpretazione dei sogni; Emone. La traggedia de Antigone seconno lo cunto de lo innamorato. 

2. n.a.

3. Daniele del Pozzo per Gender Bender

4. Archivio Zeta per Antigone; Licia Lanera per Roberto Zucco.

5. Vizio di forma di Archivio Zeta.

13. Enzo Moscato.

OLIVIERO PONTE DI PINO

1. Otello circus di Antonio Viganò; Il giardino dei ciliegi, trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler – 452.

2. D’animanimale di Paola Bianchi.

3. n.a.

4. La bisbetica domata di Andrea Chiodi; Beatitudo di Punzo; Panorama di Motus.

5. Uomini e no; La buona educazione.

6. Beatitudo.

7. Tindaro Granata per La bisbetica domata; Lino Guanciale per La classe operaia va in paradiso.

8. Demuru; Tintinelli; Bucci.

9. Riccardo Buffonini; Valentino Mannias.

10. Chiara Bersani; Lucrezia Guidone.

11. Tropicana; Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler-452.

12. Afghanistan; Disgraced.

13. n.a.

14. Il progetto di Kepler-452 per Il giardino dei ciliegi, trent’anni di felicità in comodato d’uso; Antonio Viganò; Il progetto Migrarti del Mibac. 

15. Nachlass dei Rimini Protokoll; Atlas des Kommunismus di Lola Arias.

WALTER PORCEDDA

1. Gentle Unicorn di Chiara Bersani; Lunga giornata verso la notte di Arturo Cirillo.

2. Poem of You Whoever You Are di Simona Bertozzi; Petruska di Vigilio Sieni; Erodiade di Julie Ann Anzilotti.

3. Marinella Guatterini per il progetto di ricostruzione degli spettacolo Ric.Ci.

4. Stefano Tè per Ubu Re; Giorgio Barberio Corsetti per Mi sa che fuori è primavera; Arturo Cirillo per Lunga giornata verso la notte.

5. Davide Iodice per Urania d’agosto; Compagnia Xe per Erodiade-Fame di vento.

6. n.a.

7. n.a.

8. Gaia Saitta per Mi sa che fuori è primavera; Maria Grazia Sughi per Urania d’agosto.

9. Valentino Mannias per Quasi Grazia.

10. Eva Martucci per Le Sorelle Prosciutti.

11. Urania d’agosto di Lucia Calamaro; Luciano di Danio Manfredini; Overload di Teatro Sotterraneo.

12. Suzanne, da  Suzanne Adler di Marguerite Duras a cura di Andrea Lanza.

13. Enzo Moscato.

14. Teatro dei Venti, per l’impegno nell’azione teatrale dentro le carceri; Compagnia Etèrnit, per la loro poetica del contemporaneo; il Festival dello spettatore di Arezzo per la ricerca di cittadinanza attiva nel teatro; il Festival Trasparenze per aver posto al centro il teatro sociale d’arte; Antonio Viganò e Accademia Arte della Diversità.

15. Nachlass dei Rimini Protokoll.

ANDREA PORCHEDDU

1. La classe operaia va in paradiso,  regia di Claudio Longhi: per l’afflato politico e il raffinato lavoro drammaturgico, per la rinnovata forza di raccontare il presente con il strumenti del teatro; Lunga giornata verso la notte, regia di Arturo Cirillo: per aver rinnovato, con sapiente lettura, certa drammaturgia americana svelandone nuove tensioni; Thioro, regia di Alessandro Argnani Teatro delle Albe: per la voglia mai rassegnata di mescolare giocosamente culture e popoli, sogni e giochi, tra Africa e Italia.

2. Petruska di Virgilio Sieni, per la raffinatissima rilettura del classico reso vivo e comunicativo nella intatta eleganza; Euforia di Silvia Rampelli, per l’ostinata  e caparbia ricerca di codici e moduli espressivi.

3. Gigi Cristoforetti, per il lungo lavoro fatto con TorinoDanza e ora nelle nuove sfide di aterballetto; Luca Ricci, per aver ideato e plasmato un modello di festival partecipativo riconosciuto in Europa; Francesca Corona, per l’impegno con il festival Short Theatre e per la sua costante presenza nei territori dell’innovazione.

4. Arturo Cirillo per Lunga giornata verso la notte, rigore intensità capacità interpretativa e nitore registico; Nicola Borghesi e Kepler-452 per Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso, per aver saputo far incontrare lucida analisi sociologica e psicologica con il classico cecoviano; Carmelo Rifici per Uomini e no, opera corale e giovane, di grande lucidità stortico-politica, con raffinata eleganza.

5. Domenico Franchi per Shakespeare Sonetti, regia di Walter Malosti; Dario Gessati, per Lunga giornata verso la notte e l’intera trilogia americana di Arturo Cirillo.

6. n.a.

7. Gianluca Gobbi e Sergio Romano per Don Giovanni, regia di Valerio Binasco, capaci di dare nuova linfa a due personaggi impossibile, creando una coppia “comica” potente e divertente; Marco Quaglia per Echoes, regia di Stefano Patti, magistrale interpretazione di grande aderenza e aguzza criticità, un attore che si impone nel panorama nazionale e internazionale; Marco Sgrosso per Il teatro comico regia di Roberto Latini, conferma le sue straordinarie doti attorali, che lo hanno reso da sempre protagonista della nuova scena italiana.

8. Milvia Marigliano per Lunga giornata verso la notte, attrice di razza che, prova dopo prova, conferma doti interpretive che coniugano umanità e consapevolezza con tecnica e sapienza; Claudia Castellucci/Chiara Guidi per Il regno profondo, attrici autrici registe che hanno contribuito a rinnovare la scena italiana e internazionale, danno conferma con questo spettacolo di assoluta maturità artistica; Vanessa Scalera per Autobiografia erotica, regia di Andrea De Rosa, prova di grande qualità in un testo per nulla facile, tiene la scena sapientemente e ironicamente dando forza alla regia di Andrea De Rosa.

9. Riccardo Buffonini per Lunga giornata verso la notte, giovane interprete alle soglie della maturità ma in constante crescita; Andrea Bellacicco Amor Vacui, sicuramente da seguire il lavoro d’attore e dell’intero gruppo.

10. Emilia Scarpati Fanetti per Afghanistan, regia di Bruni/De Capitani; Barbara Mazzi per Platonov e Ruy Blas, della compagnia Il mulino di Amleto; Chiara Bersani per Gentle Unicorn.

11. Luciano di Danio Manfredini; Pueblo di Ascanio Celestini; Autobiografia erotica di Domenico Starnone. 

12.Disgraced di Aktar; Afghanistan: enduring freedom di Teatro dell’Elfo.

13. Mauri/Sturno; Giancarlo Ilari; Enzo Moscato.

14. Antonio Viganò e Accademia Arte della Diversità, per l’alta qualità della ricerca artistica, creativa e politica; Compagnia Fort Apache, diretta da Valentina Esposito, per il lavoro fatto “all’uscita dal carcere”; Festival Nessuno Resti Fuori di Matera, per il lavoro nei quartieri della città e la capacità militante di far incontrare persone e comunità; Festival Trend di Rodolfo di Giammarco, per l’instancabile scoperta di nuova drammaturgia inglese; Silvia Costa per il suo percorso registro e interpretativo, appartato e rigoroso tra Italia e Francia; Festival Teatro Bastardo Palermo, realtà alternativa e militante della città; Teatro dei venti Modena, compagnia che oltre a produrre ottimi spettacoli, anche in realtà segnate dal disagio, ha dato vita a un festival di notevole qualità e di grande impatto sul territorio.

15. Empire di Milo Rau; Mitten wir im Leben dins/Bach6CellosSuiten, coreografia di Anne Terese de Keersmaker.

JACOPO QUADRI

1. Il regno profondo.

2. Vangelo #2.

3. Antonio Latella per Biennale d’Arte.

4. Il regno profondo. Perché sei qui?

5. Freud o l’interpretazione dei sogni.

6. Settimo Cielo; In your Face di Ateliersi.

7. Gianfranco Berardi per Amleto Take Away.

8. Chiara Guidi e Claudia Castellucci per Il regno profondo. Perchè sei qui?

9. n.a.

10. Lucrezia Guidone.

11. Calcinculo.

12. Settimo Cielo; Gioie e dolori nella vita delle giraffe.

15. Nachlass dei Rimini Protokoll; Il giardino dei ciliegi di Lev Dodin.

ELISABETTA REALE

1. Overload Teatro Sotterraneo; Enrico IV di Carlo Cecchi.

2. If, If, If, Then di Jacopo Jenna; Avalanche di Marco D'Agostin.

3. Settimio Pisano di Scena Verticale.

4. Va pensiero di Teatro delle Albe/ Marco Martinelli; Beatitudo della Compagnia della Fortezza/Armando Punzo; Calcinculo di Babilonia Teatro.

5. Beatitudo della Compagnia della Fortezza; La buona educazione di Piccola compagnia Dammacco; Enrico IV di Carlo Cecchi.

6. Calcinculo di Babilonia Teatro; In your Face di Ateliersi.

7. Gaetano Colella per Icaro caduto; Massimiliano Speziani per Essere bugiardo; Gianfranco Berardi per Amleto Take Away.

8. Ermanna Montanari per Va pensiero; Mariangela Granelli per Essere bugiardo.

9. Davide Fasano; Francesco Natoli; Marco D’Agostin.

10. Elisabetta Raimondi Lucchetti; Matilde Vigna.

11. Miracolo#1 di Giuseppe Massa; La buona educazione della Piccola Compagnia Dammacco ; Essere bugiardo di Carlo Guasconi.

12. n.a.

13. Enzo Moscato; Mimmo Cuticchio; Enzo Vetrano e Stefano Randisi.

14. Per ragioni legate alla caparbietà culturale con cui portano avanti, tra tagli e mille difficoltà i loro progetti, segnalo:Teatro dell’Acquario di Cosenza; Rassegna Fuori Luogo di La Spezia; Festival I teatri della Cupa.

Poi segnalo Andrea Cosentino per un composito, articolato e multiforme percorso di sperimentazione di forme e linguaggi; Progetto LiveWorks di Centrale Fies.

Per l’editoria segnalo: Un codice per la fantasia. Insegnare e apprendere nei laboratori teatrali per ragazzi, Carocci editore; Identità sotto chiave. Lingua e stile nel teatro di Saverio La Ruina di Angela Albanese edito da Quodlibet.

15. Germinal di Halory Goerger & Antoine Defoort; Cosas que se olvidan fácilmente di Xavier Bobés; Nachlass dei Rimini Protokoll.

GABRIELE RIZZA

1. Beatitudo di Armando Punzo; La cupa di Mimmo Borrelli; La scomparsa delle lucciole di Gianfranco Pedullà. 

2. Roberto Zappalà Corpo a Corpo. 1° Meditazione su Caino e Abele Cristian Kristal Rizzo VN Serenade.
3. Francesco Pititto e Maria Federica Maestri, Lenz; Nicoletta Giberti, Festival della Fiaba; Monica Morini e Bernardino, Teatro dell'Orsa.

4. Armando Punzo per Beatitudo; Valerio Binasco per Night Bar.

5. Alessandro Camera per Il padre, regia di Lavia; Federico Biancalani per La masseria delle allodole ; Luigi Ferrigno per La Cupa.

6. Ran Bagno, musica per Sei personaggi regia Luca de Fusco; Arturo Annecchino per musica di Night Bar .

7. Marco Natalucci per La scomparsa delle lucciole.

8. Arianna Scommegna per Night Bar; Caroline Baglioni per Mio padre non è ancora nato.

9. Marco D'Agostini per Avalanche; Daniele Turconi per Heretico*; Ricardo Buffonini per Lunga giornata verso la notte.

10. Marina Occhionero per La cerimonia*; Arianna Primavera per Il nome della rosa*; Valentina Cardinali per Trainspotting.

11. La Cupa di Mimmo Borrelli; La scomparsa delle lucciole di Gianfranco Pedullà e Massimo Sgorbani; Mio padre non è ancora nato di Michelangelo Bellani e Caroline Baglioni.

12. Cita a ciegas di Mario Diament.

13. Mimmo Cuticchio; Enzo Moscato; Giovanna Daddi e Dario Marconcini (Teatro di Buti).

14. Teatro della Tosse – Genova; Istituto del Dramma Popolare di San Miniato  ; Stefano Massini per i suoi monologhi a Piazza Pulita; Progetto “Dopo Salò” del Teatro delle Arti di Lastra a Signa.

15. Les particules élémentaires, regia di Julien Gosselin; The Beggar's Opera, regia di Robert Carsen; Aladino di Fratelli Forman.

IRA RUBINI

1. Storia di un’amicizia; Afghanistan: enduring freedom; La bisbetica domata.

2. Gallo 1450 – La resurrezione; Avalanche; Bad Lambs.

3. Umberto Angelini per Triennale Teatro dell’Arte; Antonio Calbi/Fabrizio Arcuri per Ritratto di una nazione.

4. F. Bruni/E. De Capitani per Afghanistan: Enduring Freedom; F. Sframeli per Sei; A. Chiodi per La bisbetica domata.

5. L’acrobata, progetto video Paolo Turro; Sogno di una notte di mezza estate, Comp. Monti Colla; Freud o l’interpretazione dei sogni, Marco Rossi.

6. Oblò di Giuseppe Stellato; Nostalgia delle cose impossibili. Rito sonoro di Mariangela Gualtieri.

7. Tindaro Granata per La bisbetica domata; Danio Manfredini per Luciano; Enzo Vetrano/Stefano Randisi per Ombre folli.

8. Beatrice Schiros per Cous cous Klan; Chiara Lagani e Fiorenza Menni per Storia di un’amicizia; Monica Bonomi per Victor Hugo e Adele - Georges Simenon e Marie Jo “Una promessa d’amore”.

9. Angelo Di Genio (spettacoli vari); cast Generazione glocale (Zona K).

10. Silvia Valsesia per Una promessa d’amore e altri; cast Generazione glocale (Zona K).

11. Cous cous klan di Carrozzeria Orfeo; ReProduction di Giuseppe Isgrò; La scuola delle scimmie di Bruno Fornasari .

12. Disgraced di Ayad Akhtar; Cita a ciegas di Mario Diamen ; Nassim di Nassim Soleimanpour.

13. Umberto Orsini; Ruggero Cara (postumo)***; Eugenio Monti Colla (postumo)***.

14. Ass. Arrevuoto – Napoli; Teatro La Ribalta per Otello Cicus; Festival Lecite visioni.

15. Nachlass dei Rimini Protokoll; Nightwalks with teenager di Mammalian Diving Reflex; Title di Clement Layes.

RODOLFO SACCHETTINI

1. Freud o l’interpretazione dei sogni di S. Massini, regia di F. Tiezzi; Il giardino dei ciliegi, trent’anni di felicità in comodato d’uso” di Kepler - 452; Overload di Teatro Sotterraneo.

2. Progetto Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio.

3. Fuori Luogo La Spezia; Daniele Del Pozzo per Gender Bender.

4. Carlo Cecchi per Enrico IV; Federico Tiezzi per Freud o l’interpretazione dei sogni; Daniele Villa di Sotterraneo.

5. Freud o l’interpretazione dei sogni, regia di F. Tiezzi; Alphabet di Gruppo nanou.

6. Alberto “Bebo” Guidetti per Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler-452.

7. Carlo Cecchi per Enrico IV; Claudio Cirri di Sotterraneo per Overload.

8. Annamaria Ajmone per Canti guerrieri; Consuelo Battiston per Docile.

9. Lodo Guenzi di Kepler-452; Andrea Argentieri.

10. Claudia Catarzi; Olimpia Fortuni.

11. Docile di Menoventi; Freud o l’interpretazione dei sogni di Stefano Massini; Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso, di Aiello, Baraldi, Borghesi.

12. n.a.

13. Dario Marconcini e Giovanna Daddi; Enzo Moscato; Marcello Sambati.

14. Nicola Savarese per il libro Cinque continenti; Antonio Attisani per il libro Atto secondo;

Aldes: come fucina di talenti.

15. Germinal, ideazione e regia di Halory Goerger & Antoine Defoort.

ATTILIO SCARPELLINI

1. Euforia di Habille’ D’eau; Il regno profondo di Castellucci/Guidi.

2. Euforia di Habille’ D’eau.

3. Francesca Corona per Short Theatre; Maura Teofili per Carrozzerie n.o.t. / Anni luce.

4. Silvia Rampelli per Euforia; Roberto Latini per Il teatro comico; Giorgina Pi per Settimo Cielo.

5. Beatitudo della Compagnia della Fortezza; Moby Dick di Teatro dei Venti.

6. Calcinculo di Babilonia Teatri; Settimo Cielo di Blue Motion; Euforia di Tiago Felicetti-Daniel Bacalov.

7. Alberto Astorri per Belve e Follìar; Lino Musella per Ritratto di una nazione; Marco Cavalcoli per Settimo Cielo.

8. Alessandra Cristiani per Euforia e Clorofilla; Eleonora Chiocchini per Euforia; Monica Demuru per Belve.

9. Pier Di Tanno per Sei di Fortebraccio Teatro; Francesco Alberici per Tropicana e Scavi.

10. Chiara Bersani per Gentle Unicorn.

11. Calcinculo di Babilionia Teatri/ Enrico Castellani;Io non ho mani che mi accarezzino il viso di Biancofango.

12. Settimo Cielo di Caryl Churchill, regia di Giorgina Pi.

13. Marcello Sambati; Dario Marconcini/Giovanna Daddi; Enzo Moscato.

14.Andrea Cosentino (per il lavoro di decostruzione critica della società spettacolare portato avanti dal suo teatro); Rita Frongia (per la trilogia drammaturgica); L’uomo che cammina di Delogu/Sirna.

15. Les particules elementaires, regia di Julien Gosselin.

MICHELE SCIANCALEPORE

1. Beatitudo della Compagnia della Fortezza, regia di Armando Punzo: uno spettacolo capace di rappresentare l'invisibile e di inoltrarsi nei territori dell'immaginifico. Beatitudo non offre spiegazioni ma inonda di visioni. Un'opera volatile che è anche un lavoro sulla fragilità umana che tenta di confrontarsi con la felicità.  

2. Il maestro e Margherita di Teatro della Tosse/Balletto Civile, regia di Emanuele Conte e Michela Lucenti: uno spettacolo di teatro totale,12 artisti sul palco e in platea, canti evocativi, corpi espressivi, un caleidoscopio di musiche dal vivo, recitazione su diversi registri e soprattutto una danza che parla, quella di Michela Lucenti e del suo ensemble Balletto Civile con coreografie che comunicano tutta la polisemia che attraversa l' opera con  balli metamorfici dal popping alla dancefloor, dalla technodance alle atmosfere del musical, alla danza contemporanea.

3. n.a.

4. Claudio Longhi per La classe operaia va in paradiso: Claudio Longhi del film conserva intatto solo il titolo ma poi si prende la libertà di analizzarlo, smontarlo, integrarlo e ricrearlo per il palcoscenico convinto che l'attualità del film scaturisca dalla sua inattualità, dal senso di perdita che si prova di fronte a un mondo in cui si è eclissata la coscienza di classe.

5. Il Padre, regia di Gabriele Lavia: la scenografia è volutamente stupefacente e di grande impatto visivo e soprattutto in perfetta sintonia con il tema e le declinazioni psicologiche dei personaggi: i segni della stortura e disfacimento sono ovunque. Libri confusamente accatastati per terra, tutto è inclinato come sull' orlo di un precipizio, il pendolo pende, sedie e poltrone azzoppate e ad avvolgere quinte, fondale e palco il "rosso Lavia", non quello della passione bensì del sangue che ha invaso il mondo come nella scena di un crimine di un efferato omicidio.

6. Andrea Salvadori per Beatitudo della Compagnia della Fortezza, regia di A. Punzo: la colonna sonora di Andrea Salvadori, ora minimalista, ora epica o ritmata avvolge, accompagna o fa da contrappunto a tutto lo spettacolo e risulta incisiva e folgorante.

7. Lino Guanciale per La classe operaia va in paradiso, regia di C. Longhi: impareggiabile nel modulare registri vocali diversi e una recitazione epica e straniante; Fabrizio Gifuni per Freud o l'interpretazione dei sogni di S. Massini, regia di F. Tiezzi: interpretazione da abile equilibrista sul crinale delicato e sottile della dialettica sogno-realtà, saggio nella scelta di massimo controllo dei movimenti e con un carisma che gli permette di essere un potente magnete in scena.

8. Michela Lucenti per Il maestro e Margherita; Ottavia Piccolo per Occident Express di S. Massini: Ottavia Piccolo, in perfetta empatia col personaggio, regge da sola la scena per novanta minuti di narrazione poliedrica, ora con accenti pacati, ora pulsanti, con un soffio di voce o con un'esternazione palpitante.

9. Luca Carbone per Reparto Amleto della Compagnia L' Uomo di Fumo. 

10. Nicole Guerzoni per 1984, prod. di Emilia Romagna Teatro Fondazione, CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG, regia di Matthew Lenton.

11. Reparto Amleto, scritto e diretto da Lorenzo Collalti; La gioia, regia di Pippo Delbono.

12.1984* , Emilia Romagna Teatro Fondazione, CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG, regia di Matthew Lenton.

13. Glauco Mauri; Gabriele Lavia; Pippo Delbono.

14. n.a.

15. El viatge de la vergonya di Nafrat Collectif.

GIULIO SONNO

1. Overload di Sotterraneo; Il regno profondo di Claudia Castellucci e Chiara Guidi; Va pensiero di Marco Martinelli e Ermanna Montanari.

2. D'animanimale di Paola Bianchi; Euforia di Habille d'Eau, regia di Silvia Rampelli.

3. Daniele Del Pozzo per Gender Bender (Bologna); Gli Scarti per Fuori Luogo (La Spezia); Maura Teofili per Carrozzerie n.o.t e Anni Luce/RomaEuropa (Roma).

4. Chiara Guidi per Il regno profondo (Socìetas); Antonio Ianniello per Canoe di popolazioni primitive; Silvia Rampelli per Euforia (Habille d'Eau).

5. La buona educazione della Piccola Compagnia Dammacco (Stella Monesi); Il mio compleanno di Riserva Canini (Marco Ferro); Vizio di forma di Archivio Zeta.

6. Emone di Raffaele Di Florio (Salvio Vassallo); In your Face di Ateliersi (Vittoria Burattini; Vincenzo Scorza e Mauro Sommavilla); Settimo Cielo di Giorgina Pi (Collettivo Angelo Mai). 

7. Carlo Cecchi per Enrico IV di Carlo Cecchi; Marco Sgrosso per Il Teatro Comico di Fortebraccio Teatro; Enzo Vetrano per Ombre Folli di Vetrano/Randisi. 

8. Alessandra Cristiani per Euforia di Habille d'Eau; Federica Santoro per Canoe di popolazioni primitive di Antonio Ianniello; Aida Talliente per Io non ho mani che mi accarezzino il viso di Biancofango. 

9. Marco d'Agostin; Daniele Ninarello.

10. Elisa Pol; Alice Raffaelli; Matilde Vigna.

11. Canoe di popolazioni primitive di Antonio Ianniello; Maleducazione transiberiana di Davide Carnevali;Trilogia del Tavolino di Rita Frongia (Esecutivi per lo spettacolo).

12. Gioie e dolori nelle vita delle giraffe di Tiago Rodrigues.

13.Chiara Guidi; Giancarlo Ilari; Vetrano/Randisi 

14. AltoFest di Anna Gesualdi e Giovanni Trono/TeatrInGestazione; L'uomo che cammina di DOM- (Delogu/Sirna); Vangelo di Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio. 

15. Piece for person and ghetto blaster di Nicola Gunn; Trigger of Happiness di Ana Borralho & Joao Galante (Short Theatre).

ALESSANDRO TOPPI

1. La cupa, regia Mimmo Borrelli, produzione Teatro Stabile di Napoli; Afghanistan: enduring freedom, regia di Ferdinando Bruni ed Elio de Capitani, produzione Teatro dell’Elfo; Overload, regia di Teatro Sotterraneo, produzione Sotterraneo, Teatro Nacional D. Maria II.

2. Euforia di Habillé d'eau, regia di Silvia Rampelli, produzione Habilé d'eau; copr. Armunia, fabbrica Europa; If, If, If, Then, regia di Jacopo Jenna, produzione Kinkaleri, Le Supplici, MK, Centrale Fies; Petruska, regia di Virgilio Sieni, produzione Compagnia Virgilio Sieni, Comunale di Bologna.

3. Daniele Del Pozzo (Gender Bender); Alessandra De Santis, Attilio Nicoli Cristiani  (Danae Festival); Dario De Luca, Saverio La Ruina, Settimio Pisano (Primavera dei Teatri).

4. Marco Lorenzi per Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove; Arturo Cirillo per Lunga giornata verso la notte; Nicola Borghesi per Il giardino dei ciliegi. Trent'anni di felicità in comodato d'uso.

5. Filippo Andreatta/Paola Villani per Curon/Graun, produzione Orchestra Haydn, coproduzione OHT, Centrale Fies; Mara Cerri per I libri di Oz, produzione E Production/Fanny & Alexander; Alessandro Serra per le scene, i costumi, le luci di Frame****.

6. Antonio Della Ragione per La cupa; Francesco Medda Arrogalla per Quasi Grazia; Paolo Coletta per Il misantropo.

7. Michele Sinisi per Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove/ La masseria delle allodole; Alberto Astorri per Follìar; Marco Sgrosso per Il teatro comico.

8. Elena Bucci per Il teatro comico; Elena Arvigo per Una ragazza lasciata a metà; Paola Tintinelli per Follìar.

9. Vincenzo Nemolato per Belve; Riccardo Buffonini per L'importanza di chiamarsi Ernesto / Lunga giornata verso la notte; Pier Giuseppe Di Tanno per Sei. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?.

10. Emilia Scarpati Fanetti per Afghanistan: enduring freedom; Marta Pizzigallo per La scuola delle mogli; Marianna Fontana per La cupa.

11. Calcinculo di Enrico Castellani; La buona educazione di Mariano Dammacco; La cupa di Mimmo Borrelli.

12. Afghanistan: enduring freedom di AA.VV.; Settimo Cielo di Caryl Churcill.

13. Enzo Moscato; Enzo Vetrano, Stefano Randisi; Dario Marconcini.

14. Accademia Arte della Diversità di Michele Fiocchi e Antonio Viganò; Scuola Elementare del Teatro, Conservatorio Popolare per le Arti della Scena di Davide Iodice; I cinque continenti del teatro, di Eugenio Barba e Nicola Savarese (Edizioni di Pagina, Bari)*.

15. Empire, regia di Milo Rau; Chekhov's First Play, regia di Benn Kidd, Bush Moukarzel; Les trois sœurs/ Le tre sorelle, regia Simon Stone (produzione Stabile di Torino, OdéonThéâtre).

VALENTINA VALENTINI

1. Teatro Valdoca, Il seme della Tempesta. Trilogia dei giuramenti.

2. Marco D’Agostin, Avalanche; MK, Bermudas.

3. Maria Paola Zedda per The Migrant School of Bodies per Ariella Vidach Aiep nell’ambito di Migrati; Antonino Pirillo per Teatro del Quarticciolo, Roma; Francesca Magnini per Balletto di Roma.

4. Luigi De Angelis per I libri di Oz; Enzo Cosimi per I Love my Sister.

5. Curon / Graun di Filippo Andreatta/Paola Villani; Alphabet di Gruppo nanou.

6. Gianluca Misiti per Il teatro comico; Luigi Ceccarelli per Fedeli d’amore; Enrico Malatesta per Il seme della tempesta. Trilogia dei giuramenti.

7. Roberto Latini per Il teatro comico; Marco Cavalcoli per Settimo Cielo; Danio Manfredini per Luciano.

8. Rhuena Bracci per Alphabet; Chiara Guidi per Il regno profondo. Perché sei qui?; Alessandra Moretti per Aldes. Senza parole.

9. Marco D’Agostin.

10. Francesca Foscarini.

11. Ombre folli di Franco Scaldati,Compagnia Vetrano / Randisi; Mariangela Gualtieri, Il seme della tempesta. Trilogia dei giuramenti.

12. Settimo Cielo.

13. Cesare Ronconi; Abbondanza Bertoni; Carlo Quartucci, Guerrin Meschino In pupitudine antica.

14. La possibilità della gioia di Pippo Delbono; Andrea Cosentino; Leonardo Delogu.

15. Il giardino dei ciliegi Lev Dodin.

NICOLA VIESTI

1. La cupa di Mimmo Borrelli; Panorama di Motus/La MaMa; Afghanistan: enduring freedom di Teatro dell’Elfo.

2. Erectus della Compagnia Abbondanza/Bertoni; Corpo  a corpo di Zappalà Danza; How to Destroy your Dance di CollettivO CineticO.

3. Sergio Marra di Stabile Napoli; Beatrice Giongo di Inteatro/Marche Teatro; Elena Lamberti  di Kilowatt.

4. Enrico Casagrande/Daniela Nicolò per Panorama; Mimmo Borrelli per La Cupa; Valter Malosti  per Shakespeare/Sonetti.

5. Motus/La MaMa  per Panorama; Enzo Pirozzi  per La Cupa; Robert Wilson  per Oedipus.

6. Motus/La MaMa  per Panorama; Antonio Della Ragione per  La Cupa; Dickie Landry/Kinan Azmeth  per Oedipus.

7. Gaetano Colella per La Cupa; Gennaro Di Colandrea per La Cupa; Lino Guanciale per La classe operaia va in paradiso.

8. Elena Bucci per Il teatro comico; Beatrice Schiros per Cous Cous klan; Autilia Ranieri per La Cupa.

9. Pier Giuseppe Di Tanno per Sei; Angelo Di Genio per La bisbetica domata; Michele Costabile    per Afghanistan: enduring freedom.

10. Marianna Fontana  per La Cupa.

11. Panorama di Daniela Nicolò/Erik Ehn; La Cupa di Mimmo Borrelli; Il paese che non c’è. Viaggio nel popolo delle montagne di Gianluigi Gherzi/Fabrizio Saccomanno.

12. Afghanistan: enduring freedom di Naomi Wallace; La fine dell’Europa di Rafael Spregelburd; Settimo Cielo di Caryl Churcill.

13. Franca Valeri; Adriana Asti; Milena Vukotic.

14. Crest, Taranto;Teatro alla Sanità, Napoli; Bottega degli Apocrifi, Manfredonia tutti per un teatro della resistenza.

15. Brodsky/Baryshnikov di  Alvis Hermanis; Masquerade  di  Rimas Tuminas; Les trois soeurs di Simon Stone.

 
SILVANA ZANOVELLO

1. Sei personaggi in cerca d’autore, regia di Luca De Fusco.

4. Valerio Binasco per Don Giovanni; Alberto Giusta per Bu 21.

5. Sei personaggi in cerca d’autore; L’angelo di Kobane.

7. Eros pagni per Sei Personaggi; Ugo Dighero per Mistero Buffo; Enrico Campanati per Amletto.

8. Elisabetta Pozzi per Una bestia sulla luna; Anna della Rosa per L’angelo di Kobane.

9. Francesco Bovara, Gianmarco Mancuso, Federico Pasquale.

10. Roxana Ioana; Giada Fasoli; Marisa Grimaldo.

11. Il senso della vita di Emma di Fausto Paravidino; Razza di Italiani di Giorgio Scaramuzzino.

12. Aeroplani di Carta, riscritto da Fiorenza Pieri.

13. Eros Pagni.

14. Rassegna di Drammaturgia Contemporanea del Teatro nazionale di Genova.

Il Comitato di gestione dei Premi Ubu 2018 è stato composto da: Lorenzo Donati, Roberta Ferraresi, Laura Gemini, Graziano Graziani, Leonardo Mello, Rossella Menna. Segretaria Alessandra Farneti.

NOTE: Il regolamento del Premio prevede che arrivino al ballottaggio i tre spettacoli più votati (o un numero maggiore in caso di ex aequo) che abbiano ottenuto almeno 6 voti. Per la categoria “Migliore regia” il Comitato di gestione dei Premi Ubu 2018 ha ritenuto di mandare al ballottaggio, in deroga, anche gli spettacoli che avevano ottenuto 5 voti, poiché diversamente la terna non sarebbe stata raggiunta.

Il Comitato di gestione 2018 ha altresì deciso di ammettere al ballottaggio anche i referendari che non avevano risposto alla prima consultazione.

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*Spettacolo che non rientra nel periodo di riferimento. Il voto è comunque stato conteggiato perché la categoria Under 35 segnala l’ascesa di giovani attori indipendentemente dagli spettacoli di cui sono stati interpreti.
**Tra le quattro indicazioni proposte, in accordo con il critico questa non è stata conteggiata, perché il regolamento prevede che vengano considerate valide solo tre indicazioni per ogni categoria.
***Il voto non è stato conteggiato perché postumo.
****Il voto non è stato conteggiato perché lo spettacolo è fuori dal periodo di riferimento.